domenica 22 febbraio 2009

Il primo "post" del corso.

Utilizzando un buon dizionario della Lingua Italiana (preoccupandoTi di citarne la fonte), illustra il significato di competitività, riferendolo all'impresa. Che significa che un'impresa è competitiva? In quali casi può dirsi che un'impresa sia competitiva? Sei in grado di riportare un esempio di impresa competitiva? Ti suggeriamo di citare sempre la fonte da cui hai tratto l'informazione, sia che si tratti di un articolo o di un libro, sia che si tratti di una pagina Internet (in quest'ultimo caso, Ti basta fare un link). Buon lavoro!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso i commenti si possono pubblicare. E' stato rimosso l'impedimento che ne limitava la pubblicazione. Il docente Prof.R.Faraci

Anonimo ha detto...

far diventare competitiva una impresa (fargli acquisire competitività) significa fare in modo che essa acquisisca un vantaggio competitivo in termini di prestazioni del prodotto oppure di qualità oppure di prezzo rispetto ai concorrenti.

Utilizzando questo “ritorno alle origini” si scoprono alcune caratteristiche della sfida della competitività che sono normalmente dimenticate, ma che permettono di valutare la possibilità (io dico “l’impossibilità”) o meno di vincere questa sfida.

Eccole:

* costruire competitività non significa migliorare rispetto al proprio passato. Un miglioramento genera competitività solo se esso porta una impresa a diventare meglio dei concorrenti, non del proprio passato.
* un vantaggio competitivo deve durare almeno per il tempo necessario a far ritornare gli investimenti che sono stati necessari per generarlo.
* i tre tipi di vantaggio competitivo che ho (grossolanamente) citato sono di diversa “qualità”: un vantaggio competitivo sulle prestazioni del prodotto “vale” di più di un differenziale di prezzo. Permette un maggior ritorno e ha più probabilità di durare nel tempo.
* acquisire un vantaggio competitivo costa tanto di più quanto più il vantaggio che si vuole acquisire è pregiato e si parte in svantaggio.
* il tempo che si ha a disposizione per raggiungere un vantaggio competitivo dipende dal tempo di sopravvivenza residua dell’impresa. Detto più brutalmente: occorre che questo vantaggio competitivo sia acquisito prima che l’impresa sia morta.

Prima del decreto sulla competitività … piantiamola con la competitività!
di Francesco Zanotti http://www.sapereperfare.it/articolo.php?id=219

Rosario Faraci ha detto...

Bene. Di chi è questo primo commento? Il d

Marino Giuseppe ha detto...

Competitività:
1 l'essere competitivo; spirito di competizione
2 capacità di competere con la concorrenza
Da: Dizionario Garzanti

Competitività:
1 agonismo, combattività
2 nel linguaggio commerciale, la capacità di smercio che ha un prodotto nei confronti di prodotti simili immessi sul mercato da altre ditte; concorrenza.
Da: Dizionario Sandron

Date queste definizioni, l'idea che mi sono fatto io sull'argomento "competitività dell'impresa" è che, un'impresa è competitiva nel momento in cui riesce a rendere meglio delle concorrenti, per cui riuscirà a smerciare i proprio prodotti meglio delle imprese concorrenti, ottendo dalla sua competitività un vantaggio.

Marino Giuseppe

Emanuele Lavia ha detto...

Competitività:
Caratteristica di competitivo, Capacità di un'impresa o di un prodotto di competere con la concorrenza e di migliorare la propia posizione
Da: Lo zingarelli minore


Cercando in google la parola "competitività" e "sicilia" ho trovato un articolo in cui l'assesore regionale Giovanni Lavia
parla della competitività dell'impresa vinicola siciliana per rilanciarla non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
http://www.siciliatoday.net/quotidiano/economia/Viticoltura_Sicilia_progetto_per_aumentare_competitivita_cantine_sociali_siciliane_11009.shtml


PS ho notato che 4 volte su 5 il termine competitività risulta inflazionato e perde in parte il suo significato

Marchese Vincenzo ha detto...

COMPETITIVITÀ
E’ la capacità di una azienda, o di un Paese, di essere competitivi, cioè di ottenere successi economici operando in un contesto di concorrenza tipica del libero mercato capitalistico, in cui la competizione per conquistare i clienti e generare profitti tra tanti soggetti economici è la regola. La competitività è inutile in un regime di monopolio, che è l’opposto della concorrenza e della competizione. In Italia, nel 2005-2006 competitività è un termine diventato di moda nel dibattito politico-industriale: “mancanza di competitività“ e “rilancio della competitività del Paese” sono diventati slogan molto usati.

Tratto da:
http://www.lastampa.it/_web/_RUBRICHE/soldi/dizionario/c/default.asp

Anonimo ha detto...

Ho scelto di riportare questa spiegazione per la linearità e la chiarezza con cui si approccia alla tematica. L’ho trovata ottima per chi,come me, si trova a dover acquistare familiarità con l’argomento!!

CHE COS’E’ LA COMPETITIVITA’
La competitività è la capacità di un'impresa o di un intero paese di produrre e vendere beni e servizi con un rapporto qualità/prezzo in grado di interessare i consumatori o gli utenti del proprio paese e degli altri paesi.Dunque, il gioco della competizione si gioca principalmente su due fattori, che sono gli stessi che noi, in quanto consumatori, teniamo presenti al momento di effettuare le nostre scelte di acquisto:
-la qualità e il prezzo.
I prodotti più sono qualitativamente soddisfacenti, più sono richiesti, e quindi più sono competitivi.Allo stesso modo, più i prezzi sono bassi, maggiore è la richiesta dei beni, e quindi maggiore la loro competitività.Naturalmente, spetta a ciascun consumatore scegliere il mix di queste due caratteristiche che meglio lo soddisfano.
Alcune imprese sono capaci di ottenere performance superiori rispetto ai concorrenti in maniera duratura nel tempo.
E’ importante però che l’impresa maturi la consapevolezza che in virtù dell’estrema mutabilità dell’ambiente esterno, il raggiungimento di una posizione competitiva d’eccellenza segna solo la prima tappa, potenzialmente effimera, verso il successo.

DA COSA DIPENDE LA COMPETITIVITA’

Nel quesito precedente si è segnalato che la competitività dipende da due fattori: la qualità e i prezzi.
Pertanto sono determinanti i costi e il modo di lavorare.
Per quanto riguarda il modo di lavorare è importante che le risorse umane siano competenti, e che non vi siano conflittualità, tali da disturbare l'attività lavorativa.
Per quanto riguarda i costi, essi dipendono da vari elementi:
1) il costo del lavoro;
2) il costo dei fattori della produzione (materie prime, energia elettrica, trasporti, servizi vari, ecc.);
3) i costi generali, quali quelli derivanti dalla pubblica amministrazione (spese per adempimenti fiscali, normativi, amministrativi).
Il costo del lavoro (stipendi) dipende dalla produttività e dal costo della vita, e quindi una sua riduzione può essere ottenuta solo migliorando la produttività (essendo limitate le possibilità di intervento sul costo della vita, essendo i prezzi liberi).
Degli altri costi, solo quelli derivanti dalla pubblica amministrazione sono variabili, sebbene i margini sono molto ridotti, vista la necessità di controlli (e quindi di adempimenti) per verificare il rispetto delle regole, e le esigenze finanziarie del settore pubblico (fra cui vi è il pagamento del debito pubblico).

Qui c'è il link e consiglio di leggere anche le altre faq:

http://www.rainews24.it/ran24/speciali/economiainchiaro/faq1_27022004.htm

In questo link invece c’è una notizia molto recente che evidenzia come una grande azienda, l’Enel sta reagendo per rinsaldare la sua competitività nel mercato globale:

http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=210209171510

Emanuele Lavia ha detto...

Altro link utile
http://europa.eu/scadplus/glossary/competitiveness_it.htm

mariangela ha detto...

Il termine competitività ha subito un cambiamento di significato. Se prima voleva dire capacità di affrontare la concorrenza ( i dizionari ancora riportano questa accezione) ora invece significa abilità di un paese di vendere i propri prodotti nei mercati internazionali e ciò, per effetto della globalizzazione dei mercati. Ecco perché oggi ha senso porsi la domanda: “E’ competitiva l’Italia?”. E per rispondere ad essa dobbiamo ancor prima chiederci:”Come stiamo ad innovazione?”
Eh sì, come si fa ad essere competitivi se non si innova? Come facciamo a vendere i nostri prodotti in altri mercati dove sono già presenti agguerriti e temibili concorrenti e nei quali ne entrano sempre di nuovi? E’ chiaro che dobbiamo far sì che i nostri prodotti siano più attraenti, abbiano più contenuti, siano più affidabili, siano più differenziati in modo tale da essere percepiti come superiori per qualità globale. E certamente non possiamo utilizzare il marketing del prezzo perché ¡ causa dei nostri alti costi del lavoro e quindi di produzione non possiamo competere con esso. Dobbiamo puntare su quello che sappiamo far bene o meglio degli altri, con attenzione per il dettaglio distintivo, porre in essere, successivamente, un marketing avanzato, una comunicazione attraente, persuasiva e quindi efficace ed efficiente. Per far tutto ciò dovremmo sfruttare al meglio le nostre doti di estro, di fantasia , di creatività e originalità progettuale, tutte qualità che non ci mancano.
Tratto da "La Piave", Pierpaolo De Nardi.