martedì 24 febbraio 2009

La Fiat

La Fiat ha superato una crisi interna, nel periodo 2004-2007, recuperando competitività rispetto agli altri concorrenti. Adesso, in che modo riuscirà a fronteggiare una crisi di mercato e di sistema finanziario? E, dunque, su quali basi potrà rilanciare la propria competitività?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Carmelo M.
Fonte "il sole 24 ore"
Il signor Marchionne a steso il progetto per riuscire a diventare sempre piu competitivianche in un periodo di crisi.
Dice che sostanzialmente la linea resterà quella intrapresa negli ultimi anni anche se non smentisce un lieve rallentamento sulla attuzione di alcuni punto ossia le alleanze per introduzionedei proprimarchi nei mercati ameicani e cinesi.
Si continuerà sull'innovazione in quanto mezzo migliore per usci dalla crisi infatti si attende il lancio di un nuovo motore "mutiair" che sara un ulteriore progresso per l'auto come lo fu ai tempi il comoreil; tale motore aiuterà i progressi vero auto sempre più eclogiche ed economiche al fine di aumentare la propia domanda.
In oltre si continuera moto a puntare al miglioramento della propria immagine, e si punterà pure sul miglioramento della struttura produttiva per abbattere i costi di produzione.

Anonimo ha detto...

Manuel f.

Marchionne il «low cost» e le alleanze

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=321946

Anonimo ha detto...

Un approccio disciplinato per equilibrare la domanda con l'offerta;questa la posizione della Fiat di fronte alla crisi che ha colpito l'intera economia mondiale;quindi una riduzione della produzione a fronte della diminuzione della domanda,tagli di alcuni costi specifici e di capitale senza penalizzare l'assestamento sul mercato e cercare di massimizzare la competitività tramite il processo World Class Manifacturing.
fonti
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/motori-2-4-ruote/industria-protagonisti-trend/fiat-marchionne-alleanze-crisi.shtml?uuid=0571f3c8-e62a-11dd-a3d8-7a6ccd8115a1&DocRulesView=Libero

http://www.ambiente.fiat.it/IT/Produzione/Processi_produttivi/World_Class_Manufacturing/3_1_3/

Anonimo ha detto...

La attuale crisi finanziaria investendo il settore automobilistico insieme a altri settori ha portato alla ricerche di soluzione.
Ecco come intende agire la Fiat il cui mercato è cambiato infatti, la domanda automobilistica è rappresentata dal desiderio di vetture che si differenzino dalla massa.
A questo proposito si cerca introdurre innovazioni riducendo le immissioni di gas tossici,
contraendo quote di vendita nei mercati avanzati e facendo crescere le quote dei mercati di recente decollo, delocalizzando la produzione da un paese all’altro.
Quindi le carte vincenti sono rappresentate dall’apertura di nuovi stabilimenti in Europa Orientale e nell’area Bric (Brasile , Russia. India e Cina), nonchè dallo sviluppo di motorizzazione a bassi consumi e bassi livelli di immissione.
(Fonte: Il sole 24 ore 13 ottobre 2008)


Inoltre siccome la crisi non deve essere pagata dalle imprese ma nemmeno dai lavoratori si propone una detassazione dei salari e degli stipendi a partire dei redditi più bassi cosi facendo inoltre aumenta il potere di acquisto per sostenere i consumi e la produzione industriale.
(Fonte: Il sole 24 ore 18 ottobre 2008


Le piu recenti proposte risolutive sono gli incentivi di rottamazione, e la cassa integrazione per i lavoratori soggetti a licenziamento.
(Fonte: Il Giornale 24 febbraio 2009)

Rossella Fazzino

Anonimo ha detto...

Studente: Sara Fiorello (corso B, economia aziendale).
Fonte informativa: rivista “L’ Unità” (ultime notizie).

Il 23 febbraio 2009 il consiglio di amministrazione di Fiat ha varato un nuovo piano di incentivazione dei manager, annuncia una nota del Gruppo. L'ad Sergio Marchionne potra' ricevere diritti che gli consentiranno di ottenere fino a 2 milioni di azioni Fiat, su un totale di 8 milioni disponibili per l'operazione. L'obiettivo,spiega la nota- e' di 'assicurare il coinvolgimento e la motivazione delle persone chiave per la crescita del gruppo, allineandone gli interessi a quelli degli azionisti'. Il piano - spiega il Lingotto - 'tiene conto dell'attuale situazione dell'economia reale e dei mercati finanziari e della scarsa attrattivita' dei piani in essere' e dunque 'sara' basato su parametri di misurazione delle performance coerenti con la nuova situazione di mercato'. Il piano, che verra' sottoposto all'assemblea del 27 marzo, e' fondato sull'attribuzione di diritti che, al raggiungimento di obiettivi prefissati per il 2009 e per il 2010, oltre che al mantenimento del rapporto professionale con il gruppo, consentono ai beneficiari di ricevere gratuitamente fino a 8 milioni di azioni ordinarie Fiat. Di questi, 2 milioni sono riservati all'ad Marchionne e 6 milioni a 'manager aventi un ruolo con significativo impatto sui risultati di business', identificati dallo stesso ad. La maturazione dei diritti avverra' in soluzione unica con l'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2010.

Emanuele Lavia ha detto...

Bisogna dire che la Fiat sta cercando di ottenere anche degli aiuti governativi come succede in altri paesi Europei ed in America; ma a differenza di questi ultimi non intende statalizzare l'azienda.

Crisi, Fiat insoddisfatta dal piano di aiuti del Governo:
http://www.romagnaoggi.it/economia/2009/1/28/114098/


Qui invece si parla, dopo un'introduzione sul titolo Fiat dal punto di vista azionario di come "assicurare il coinvolgimento e la retention (motivazione, ndr) delle persone chiavi per la crescita del gruppo, allineandone gli interessi a quelli degli azionisti".

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/02/Fiat-Moody-rating-titolo.shtml?uuid=e37b9fd6-01c6-11de-89ed-8ebb1d7fcff6&DocRulesView=Libero

Da notare che il metodo adottato da Marchionne non cambia rispetto agli anni passati ovvero sburocratizzazione e motivazione del personale

Aggiungo che la Fiat si sta interessando ai mercati in via di sviluppo come quello Indiano e quello Cinese, invece, sta rivedendo i piani di rilancio del marchio Alfa Romeo in America.

Stefania ha detto...

ACCORDO FIAT-CHRYSLER

Per Fiat si tratterebbe dell'occasione di rafforzarsi nel ruolo di «fornitore di hardware» per l'industria automobilistica, secondo il modello delineato dall'ad della casa torinese, Sergio Marchionne, in una recente intervista, in cui aveva parlato della Fiat come di una possibile «Intel» del settore: come il colosso hi-tech fornisce ai vari costruttori l'anima dei computer, ovvero il processore, Fiat avrebbe potuto fornire piattaforme, trasmissioni e motori ai partner in tutto il mondo.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA : SI PUNTA SUL PROGRESSO VERSO AUTO PIU’ ECONOMICHE ED ECOLOGICHE:

Partendo dal "Less is more", Leo Burnett Torino ha realizzato per Fiat una campagna integrata che ha per titolo "Less Is Genius": meno è geniale
L’idea nasce da un criterio fondamentale per Fiat: togliere vuol dire aggiungere. In altri termini, possiamo costruire per sottrazione. Così meno centimetri cubici assicurano più potenza; meno carburante vuol dire più autonomia; meno anidride carbonica, più ossigeno.La campagna sarà declinata su tv, stampa, affissioni, web, ambient.

INCENTIVAZIONE DEI MANAGER

Il consiglio di amministrazione di Fiat ha varato un nuovo piano di incentivazione dei manager, annuncia una nota del GruppoL'obiettivo,spiega la nota- e' di 'assicurare il coinvolgimento e la motivazione delle persone chiave per la crescita del gruppo, allineandone gli interessi a quelli degli azionisti'.

INTESA CON LE BANCHE

Fiat ha siglato un’intesa per una nuova linea di credito da un miliardo di euro: di durata triennale, e disponibile per le esigenze finanziarie del gruppo.


FONTI:
-http://www.affaritaliani.it/mediatech/fiat240209.html
-http://www.corriere.it/economia/09_gennaio_19/fiat_chrysler_intesa_8daad8d4-e645-11dd-92d4-00144f02aabc.shtml
-http://www.unita.it/newsansa/19298/fiat_piano_incentivazione_dei_manager
-http://www.affaritaliani.it/economia/fiat_banche200209.html

Anonimo ha detto...

La Fiat nella sua lunga storia ha superato momenti di crisi cui si sono alternati periodi di grande espansione e di grandi successi. La crisi finanziaria, partita dagli USA e propagatasi in tutto il mondo, ha dapprima messo in ginocchio i produttori di automobili a stelle e strisce, ed ora sta creando non pochi problemi ai grandi player europei, ivi compresa la società del Lingotto. Per superare questa congiuntura economica così difficile il gruppo Fiat ha puntato sull’’accordo con Chrysler; il primo passo per un riassetto ed una riorganizzazione che si rende necessario visto il crollo della domanda causato dal declino degli acquisti di beni di consumo durevoli. L'accordo prevede che il gruppo torinese abbia accesso alle piattaforme di prodotto e alle fabbriche della Chrysler in Nord America e che la Casa Usa assisterà Fiat nello sbarco della 500 e del marchio Alfa Romeo sul mercato americano. Con questo accordo - fanno sapere fonti interne a Chrysler - la Casa americana avrà inoltre accesso alle piattaforme di prodotto Fiat e sarà supportata dalla casa torinese nella distribuzione in importanti mercati esteri dove Fiat è presente. Inoltre, per superare la crisi, Fiat ha ottenuto una linea di credito di 1milione di euro, che è stata concessa dai principali istituti di credito italiani; appare altresì necessario, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, un intervento del Governo italiano a sostegno dell’auto attraverso gli incentivi sulla rottamazione.
.
www.corriere.it
www.finanzaeborse.it
Manuela Fichera

Anonimo ha detto...

lETIZIA F.
Questo è quanto riportato da: il sole24ore.com.
"La risposta della Fiat per superare questo difficile scenario, precisa Marchionne, si basa su «un approccio disciplinato per equilibrare la domanda all'offerta: TEMPORANEI ARRESTI DELLA PRODUZIONE come richiesto dalle condizioni di mercato e il MANCATO RINNOVO DEI CONTRATTI temporanei alla scadenza, TAGLI DEI COSTI a livello tecnico e degli acquisti, una RIDUZIONE DEI COSTI GENERALI E AMMINISTRATIVI di circa il 15%, un CONTINUO MIGLIORAMENTO per massimizzare la competitività attraverso il processo World Class Manufacturing, TAGLI DELLE SPESE DI CAPITALI senza penalizzare la priorità di rafforzare il posizionamento di mercato e una maggiore gestione degli stock.

Il gruppo punta inoltre sulla SOSTENIBILITà. È quello con le vetture ad emissioni di CO2 più basse in seno all'Ue (tra i 10 maggiori brand nel 2007) ed è impegnato ad avere le più basse nel 2012. Il 2009 sarà »l'anno più duro e richiederà una collaborazione tra l'industria e i Governi con obiettivi condivisi e modificherà sensibilmente il panorama del settore auto, per sempre«.

E per uscire dalla crisi Fiat scommette anche sull'INNOVAZIONE TECNOLOGICA MOTORISTICA. In particolare, su un dispositivo, battezzato Multiair, per abbattere emissioni inquinanti e anidride carbonica. È un innovativo sistema elettroidraulico di controllo della alzata delle valvole di aspirazione e costituirà il nuovo parametro al quale dovranno adattarsi le altre case automobilistiche. anzi, qualcuna potrebbe mettersi d'accordo con il Lingotto e condividere il meccanismo in cambio di altre forme di alleanze.

Il "Multiair" sarà il jolly da spendere nelle prossime trattative, la calamita per le alleanze, indispensabili pere affrontare un mercato che si é rattrappito come mai. Proprio in questa fase occorre condividere con altri le spese per nuovi pianali, nuovi progetti industriali, ricerche sul campo."

salvo leonardi ha detto...

Repubblica — 23 novembre 2007 pagina 6 sezione: PALERMO

«Siamo pronti al rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, arrivando a produrre 200 mila auto all' anno dal 2009, ma vogliamo più flessibilità e un aumento dei turni di lavoro»: i dirigenti del Lingotto atterrati ieri a Palermo non hanno usato giri di parole durante il primo incontro con i sindacati, Fiom, Fim e Uilm nella sede palermitana di Confindustria. Al di là dell' accordo con il governo nazionale, che dovrebbe sbloccare finanziamenti per un miliardo e 700 milioni di euro (e che non sarà ufficializzato prima dell' ok dell' Unione Europea), la Fiat ieri ha comunicato «la sua intenzione di puntare sullo stabilimento siciliano». Paolo Rebaudengo, responsabile relazioni industriali del gruppo Fiat, è stato però molto chiaro: «è un fatto che sulle vetture prodotte attualmente a Termini Imerese (la Lancia Y, ndr) non guadagniamo - attacca Rebaudengo - Abbiamo un impegno, Sergio Marchionne lo ha detto in modo forte, a Termini non si chiude ma occorre aprire un nuovo corso». Nessuna cifra ufficiale su assunzioni e nuove auto da realizzare nell' Isola, ma cambiare corso significa «diminuire le tensione interna dello stabilimento e i livelli di assenteismo che si aggirano intorno al 10 per cento». I dirigenti hanno proposto il ricorso all' apprendistato e al salario minimo d' ingresso, ma la parola chiave per i manager torinesi è flessibilità: «Esiste un problema di competitività e occorre ragionare sugli strumenti della flessibilità - dice Giorgio Giva, responsabile delle relazioni industriali di Fiat Auto - Occorrono più turni, da 18 a 21 settimanali». Gli altri nodi, ha ripetuto Giva, sono «i costi elevati della logistica, legati all' assenza di un indotto». Per colmare questo gap, governo nazionale e Regione erogheranno un finanziamento da 450 milioni di euro che servirà a delocalizzare aziende dell' indotto. La Fiat starebbe già cercando dei partner finanziari per creare delle società con sede in Sicilia, che mettano in piedi stabilimenti per la lastratura e la piastratura. I sindacati sono stati altrettanto chiari: «Le assunzioni devono essere contrattate e noi vogliamo un' occupazione stabile che aiuti i giovani siciliani», dice Enzo Masini, coordinatore nazionale Fiom Cgil. Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil di Termini si dice «soddisfatto per la conferma del rilancio»: «Ma l' azienda non può pretendere di farci firmare cambiali in bianco», aggiunge Mastrosimone. «Chiediamo di entrare nel merito delle questioni come l' organizzazione del lavoro e il modello produttivo», dice Leonardo Burmo della Fim nazionale. Per Eros Panicali della Uilm «il sindacato sarà presente anche sull' indotto». Cgil, Cisl e Uil provinciali chiedono «l' istituzione di un tavolo a Palazzo Chigi per avere certezze sui finanziamenti statali e Fiat».
- ANTONIO FRASCHILLA