martedì 7 aprile 2009

Alcune domande chiave in tema di innovazione

Provate a rispondere ad una delle seguenti domande. Nella risposta, richiamate il codice della domanda e, ove possibile, citate le fonti consultate.

cod. 1a - Che differenza c'è tra innovazione di prodotto ed innovazione di processo? E' una distinzione utile? Se sì, da quale punto di vista, cioè da quale prospettiva di osservazione?
cod. 1b - Che differenza c'è tra invenzione ed innovazione? Perchè spesso c'è un lungo lasso di tempo che separa la invenzione dalla innovazione? E perchè talora una invenzione rimane tale, senza che diventi mai un'innovazione?
cod. 1c - L'impresa che innova non sempre, a conti fatti, è quella che ottiene la leadership sul mercato. Perchè questo avviene?
cod. 1d - Un'impresa che innova contribuisce, se l'innovazione è recepita dal mercato, a modificare gli equilibri del mercato in cui essa opera. In che modo? Perchè? Se lo ritenete, potete utilizzare il modello di Porter per rispondere a questa domanda.
cod. 1e - In quali condizioni un' impresa che innova è in grado di superare le barriere all'entrata poste dalle imprese esistenti?
cod. 1f - In quali condizioni un'impresa esistente che innova è in grado di creare barriere per i potenziali nuovi entranti?
cod. 1g - Quali sono gli indicatori del grado di innovazione tecnologica di un'impresa?
cod. 1h - Le teorie dell'innovazione tecnologica sostengono che la comparsa di una nuova tecnologia determina l'esclusione dal mercato di quelle esistenti. E' possibile invece che, in un dato momento, sul mercato coesistano due o più tecnologie? Se sì, fare qualche esempio e cercare di spiegare i motivi di tale coesistenza.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

cod.1h
secondo me è possibile che sul mercato coesistano due o più tecnologie.oggi per esempio l'iphone coesiste con le altre tecnologie esistenti. questo perchè il prezzo delle innovazioni è alto in confronto a quello delle tecnologie già esistenti quindi il consumatore non si cimenta in una spesa maggiore e le tecnologie possono coesistere tra loro nel mercato. inoltre le funzioni e le innovazioni presenti nell'ipod non interessano a chi utilizza il telefonino solamente per telefonare. come per le auto di lusso e le utilitarie che sono dirette a dei consumatori diversi nonostante la funzione d'uso del prodotto è uguale.inoltre se la domanda del prodotto "vecchio" sussiste ancora, per l'imprenditore porta comunque dei guadagni penso sia ovvio che rimanga sul mercato.
domenico forzese

Dario Frosina ha detto...

1h.A mio avviso non è detto che l'entrata nel mercato di un'innovazione tecnologica determini l'esclusione di quelle più obsolete. Un esempio di ciò, è la tecnologia GSM che continua a coesistere con la tecnologia UMTS (anche se quest'esempio non è proprio calzante in quanto l'impatto che iniziale dell'UMTS sul mercato è stato fallimentare e si è dovuto cambiare un po' rotta) un altro esempio anche se un po' meno recente è quello del VHS e del DVD, l'arrivo sul mercato del DVD non ha fatto si che il VHS sparisse subito; altro esempio ancora è quello della tv digitale che continua a coesistere con quella analogica (almeno fino a quando l'UE ce lo permetterà), tutto ciò avviene perché non sempre il consumatore è disposto a spendere per avere la nuova tecnologia, soprattutto se quella di prima svolge ancora il suo compito.

Dario Frosina

Anonimo ha detto...

Valentina Marotta

cod. 1a - Innovazione di processo si ha quando ci si riferisce al modo di realizzare l'output.

Innovazione di prodotto, invece, si ha quando ci si riferisce all'output;quindi al bene o servizio prodotto.

Si tratta di una distinzione utile, dal punto di vista dell'utilizzatore.

cod. 1b - L'invenzione è un fatto culturale e scientifico; mentre, l'innovazione è un fatto economico.
Quest'ultima, quindi, è la messa in pratica di un invenzione.

Spesso si ha un lungo lasso di tempo che separa la invenzione dalla innovazione, perchè, magari, non si hanno le giuste capacità per far sì che avvenga tale trasformazione.
Il lasso di tempo non è prevedibile.

cod. 1c - Spesso succede che l'impresa che rinnova, poi, non diventa leader nel mercato, perchè non possiede determinate caratteristiche. Lo potrebbe diventare, infatti, se:
- si hanno sistemi di protezione per l'innovazione; come brevetti, marchi, segreti aziendali;
- si ha un vantaggio di tempo (tempo guida); nel senso che si accorcia il tempo che intercorre tra invenzione ed innovazione;
- si hanno risorse complementari; intese come risorse finanziare ad es. per fare una campagna pubblicitaria, ma anche risorse umane, risorse produttive;
- la conoscenza è tacita; quanto più è codificata, tanto più diventa inimitabile;
- il mercato ha la capacità di recepire l'innovazione; se la recepisce come standard, vuol dire che viene utilizzata da un gran numero di persone.

silvana larocca ha detto...

1.a)la distinzione fra innovazione di prodotto e di processo è una distinzione netta solo sul piano teorico. l'innovazione di prodotto riguarda strettamente il bene che si produce( output), il "cosa"(come l'abbiamo definito in aula).l'innovazione di processo riguarda il modo di produrre( il "come").questa distinzione viene effetuata sul piano dell'utilizzatore. ma abbiamo anche visto che per chi effettua un'innovazione di processo, questa diventerà un'innovazione di prodotto nel momento in cui venderà detta innovazione.
1.b)l'invenzione, che è un fatto prettamente scientifico, nasce dall'inventiva,dalla conoscenza,dall'esperienza e solo quando un'invenzione si diffonde all'interno del sistema in maniera diffusa si transformerà in innovazione( che è un fatto economico). capita spesso che in invenzione resti "sulla carta" perchè realizzarla sarebb troppo dispendiosa,perchè l'impresa si rende conto che il rischio che il prodotto non venga recepito dal mercato è troppo grosso( ma non c'è impresa senza rischio e qui entrano noltre in gioco la propensione e la percezione del rischio da parte dell'imprenditore).inoltre l'impresa può volontariamente ritardare il passaggio da invenzione ad innovazione perchè non crede che sia il momento di rompere l'equilibrio del mercato o per la necessità di smaltire i beni già prodoti e non venduti;ma quest'azione può per lo più essere compiuta da imprese di un certo calibro,di una certa forza.ma può voler ritardare questo passaggio anche quando il mercato non sia pronto ad accoglierla( l'invenzione).
1.c)inoltre non sempre l'impresa ch innova è quella che ottiene la leadership del mercato ma vienesuperata dai suoi followers o perchè questi ultimi riescono a collocare in modo più efficiente l'innovzione sul mercato o perchè hanno reso più efficiente l'innovazione stessa. è anche possible che i "followers" conseguino un vantaggio sul leader(chi ha innovato) grazie ad un marchi più forte o perchè più veloci di quest'ultimo che ha invece speso molto tempo nel disporre l'ingresso dell'invenzone nel mercato o perchè i followers hanno affiancato l'innovazione con altre nuove o vecchie.
1.d)sicuramente un'impresa innovando, se l'innovazione viene appunto recepita dal mercato, rompre o meglio "scardina" gli equilibri nel mercato, rompre quella "pax"(pace in lat.)che si era creata.innovando crea dei turbamenti che coinvolgono tanto i fornitori quanto i nuovi entranti, gli acquirenti e i produttori di beni sostitutivi e, in questo senso, il modello delle cinque forze di Porter permette di meglio capire l'effetto dell'innovazione.
in particolare un'impresa che innova turba gli equilibri dei concorrenti diretti, soprattutto qundo la domanda è stabile o decrescente, poichè sottrae loroquote di mercato. l'innovazione rende più dinamico il "gioco" del mercato in quanto i concorrenti diretti(quelli che sono in grado di farlo)cercano di reagire, magari innovando a loro volta.
in alcuni casi l'innovazione aumenta la concorrenza proprio perchè gli altri cercano di tenere il passo con il concorrente che ha innovato;senza contare che l'innovazione può generare concorrenza,fra i grandi players,anche su altri versanti(è il caso della CocaCola e dell Pepsi riportato in aula).
per quanto riguarda il rapporto impresa-fornitore,l'nnovazione permette all'impresa di ridurre il potere contrattuale dei fornitori(ed è quello che ha fatto Ford producendo da sè la materia prima).può succedere che l'innovazione di un'impresa generi la reazione dei fornitori che cercano di innovare o una collaborazione tra i due(l'impresa e i fornitori.
lo stsso discorso vale per gli acquirenti.
le imprese collocate nel riquadro centrale del modllo di porter, innovando possono creare nuove barriere all'entrata per i nuovi entranti, soprattutto nel caso un imprsa diventi "price leader". senza contare che i nuovi entranti potrebbero essere disorientati dalla rottura degli equilibri del mercato,che non aveva precedentemente preso in considerazione.l'innovazione quindi di un concorrente ha quindi l'effetto di stoppare l'azione dei nuovi entranti.d'altro canto anche i nuovi entranti possono contribuire a rompere la pax del mercato superando le barriere all'entrata,che non sono quindi insormontabili,inserendosi fra i concorrenti diretti(è il caso di muller).
anche i produttori di beni sostitutivi possono creare diversi "problemi" ai concorrenti diretti, innovando e facendo percepire il loro come un prodotto sostitutivo.
alle domende 1.e) ed 1.f)ho già risposto anche se superficialmente nella precedente.
1.g)indicatori del grado di innovazione tcnologica di un'impresa sono:
-il numero di prodotti nuovi(indiatore diretto)che indica che l'impresa sta ininvestendo sul fronte tecnologico;
-investimenti in ricerca e sviluppo(indicatore indiretto poichè un'innovazione può rimanere allo stato potenziale);
-numero di brevetti anche se si tratta di un indicatore indiretto poichè anche quando l'invenzione diventi innovazione non è detto venga recepita dal mercato;
cod.1.h) è possibile che sul mercato coesistano due o più tecnologie perchè il consumatore è ancora strettamente legato alle vecchie, perchè le esigenze dei consumatori possono essere diverse o perchè le tecnologie in questioni sono fortemente consolidate nel mercato. un esempio può essere:vhs-dvd;compacdisc-lettore mp3;etc....

Enrico Marchese ha detto...

cod. 1h - la teoria dell'innovazione espleta la lotta tra più imprese per la sopravvivenza nel mercato, utilizzando le tecnologie per soddisfare i bisogni umani che non riescono ad appagarsi nel lungo periodo. secondo me la pacifica coesistenza di più tecnologie è dettata non tanto dalla difficoltà di adattamento dei vari consumatori alla novità o al costo eccessivo che l'impresa deve sostenere per la crezione del prodotto innovativo, bensi da strategie ideate da una o più imprese di grandi dimensioni:
- nel limitare l'accesso a un possibile concorrente in quel settore.
- creare dei beni complementari, che consentono alle imprese di vendere entrambe le tecnologie al fine di dividersi la moltitudine dei consumatori senza ricorrere necessariamente a battaglie dei prezzi.

gianfranco fiorito ha detto...

1a – Per innovazione di processo si intende il cambiamento, dovuto all’innovazione, nel modo di produrre il bene, quindi nell’output ( come produrre )
L’innovazione di prodotto è legata all’innovazione di un particolare prodotto. A sua volta può essere un innovazione relativa quando è un prodotto nuovo per l’impresa ma non per il mercato, assoluta quando il prodotto è completamente nuovo.
La distinzione è utile in base a come la percepisce l’utilizzatore, mentre per chi produce sono tutte innovazioni di prodotto.

1b – L’invenzione è solamente un fatto scientifico riferito allo sviluppo di un nuovo prodotto; l’innovazione, invece, è un fatto economico che si realizza al momento dell’inserimento del prodotto nel mercato.
I motivi per i quali c’è un lungo lasso di tempo tra i due momenti sono da ricercarsi nel fatto che non si hanno le giuste capacità, ad esempio economiche, o in base alla percezione del rischio si ritiene che il mercato non sia ancora pronto per recepire l’innovazione e creare un vantaggio.

1c – Un impresa innova principalmente per cercare di ottenere un vantaggio che si traduca in profitto, però non sempre è cosi. Spesso, infatti chi innova non è il leader. Questo avviene perché le concorrenti riescono a imitare. Un mezzo per rimanere leader è perciò quello di proteggere l’innovazione tramite brevetti, marchi e segreti aziendali. Ancora, arrivare più velocemente al mercato rispetto i concorrenti, avere le risorse complementari e conoscenza tacita.

1d – Un innovazione genera diversi cambiamenti perché l’impresa ruba quote di mercato (se la domanda è stabile), scardina gli equilibri tagliando fuori qualche concorrente e portare guerra in un altro settore.
Con l’innovazione si riduce il potere dei fornitori perché porta l’azienda a integrarsi con la conseguente riduzione dei prezzi, ma potrebbe fare in modo che i fornitori si alleino con la concorrenza diretta.

1e – Un impresa che innova può superare le barriere poste dalle imprese esistenti creando un prodotto con un elevato grado di innovazione da consentire di ottenere un vantaggio competitivo di costo o di differenziazione.

1f – Un impresa esistente che decide di innovare può essere capace di imporre delle barriere all’entrata contro eventuali nuovi entranti. Un fattore importante di discriminazione è l’aver sviluppato, da parte di un’impresa esistente, un prodotto che venga riconosciuto anche come standard ottenendo tutti i vantaggi dell’essere pioniere e tenere ben salda la leadership.
Ma, oltre alle barriere interne, l’impresa leader può adottare le cosiddette “barriere alla mobilità”, che sono le barriere che si vengono a formare per proteggersi dagli attacchi dei concorrenti diretti.

1g – Gli indicatori del grado di innovazione di un’impresa sono il numero di nuovi prodotti che essa è in grado di lanciare sul mercato, le spese per la ricerca e sviluppo che si trovano nel bilancio e il numero di brevetti e strumenti di protezione che possiede.

1h – Una delle teorie dell’innovazione tecnologica a cui si può fare riferimento è quella della distruzione creativa di Schumpeter secondo cui l’ambiente economico è caratterizzato da periodi di stabilità interrotti da periodi di cambiamento. La rivoluzione generata dalla nuove tecnologie e nuove idee imprenditoriali porta all’indebolimento delle imprese e dei settori esistenti rendendoli obsoleti. Alcune imprese possono sopravvivere purché sappiano reagire (imitando) o creare esse stesse cambiamenti lanciando nuovi prodotti o nuove tecnologie.
Vediamo, a volte, il coesistere di due tecnologie all’interno dello stesso mercato. Un esempio può essere fatto con riferimento al settore automobilistico deve troviamo la compresenza dell’alimentazione benzina e diesel, già particolarmente mature dove le innovazioni sono di tipo incrementale, poi troviamo l’alimentazione a GPL e metano ed infine lo sviluppo delle tecnologie riguardanti l’alimentazione ibrida (metano e idrogeno).
Facendo riferimento alle variabili di Abell (gruppo di clienti serviti, tecnologie impiegate e valore d’uso), gli studiosi del Boston Consulting Group, confrontarono le business unit collocandole in una matrice a due dimensioni sulla base del ritmo di sviluppo del settore con la quota di mercato. Da queste due dimensioni ricavarono quattro possibili strategie: star, cash cow, question mark e dog.
Star sono collocate le business unit con elevata quota di mercato in un settore in forte sviluppo (nel nostro esempio l’alimentazione ad idrogeno ed elettrica).
Cash cow sono le “le mucche da mungere”, ossia le b.u. che hanno un elevata quota di mercato in un settore con un basso ritmo di sviluppo ( nel nostro esempio alimentazione a benzina e diesel).
Question mark vi stanno le b.u. con bassa quota di mercato in un settore in forte sviluppo ( alimentazione ibrida).
Dog vi stanno le b.u. che hanno una bassa quota di mercato in un settore con basso sviluppo (alimentazione a metano).

Anonimo ha detto...

cod. 1a - A uno sguardo superficiale la distinzione fra innovazione di prodotto e innovazione di processo potrebbe sembrare utile unicamente dal punto di vista teorico.In realtà,tale distinzione è fondamentale allo sguardo di un esperto economista,il cui compito sia quello di promuovere strategie che siano fruttifere per l'azienda,nella misisura in cui possano aumentare la soddisfazione dei consumatori,dunque il profitto aziendale,e ridurre o,almeno,lasciare inalterato il sacrificio affrontato,in termini di costi per la produzione.Guardando alla suddetta distinzione tramite il modello delle cinque forze di porter,si può dedurre che:per quanto riguarda l'innovazione di prodotto,essa,guardando soprattutto al "cosa" produrre,ossia all'out-put da mettere in commercio,attrae di più l'osservazione dei potenziali acquirenti(dunque l'azienda,per produrre risultati positivi,deve mettersi dalla prospettiva di questi ultimi,che saranno gli effettivi fruitori dei benefici che il nuovo prodotto ingloba);mentre,riguardo all'innovazione di processo,poichè guarda al "come" produrre,ossia al modo di produrre un out-put già conosciuto (e possibilmente già ben affermatto suula piazza),essa colpisce principalmente lo sguardo di tutti quei produttori che,in luogo alla concorrenza allargata,si battono per accaparrarsi la fetta maggiore di mercato o per conseguire maggior redditività rispetto ai concorrenti (siano essi conc. diretti,nuovi entranti o produtt. di prodotti sostitutivi);in fine possiamo certamente affermare che entrambi i tipi di innovazione sono osservati in maniera periziosa dai fornitori che ben si guardano dal far diminuire il proprio potere contrattuale a causa dell'innovazione stessa.

cod. 1b - La differenza tra invenzione ed innovazione gioca un ruolo importante soprattutto dal punto di vista formale.Mentre,infatti,la prima è un fatto puramente culturale(sia esso scientifico,tecnologico,o altro ancora),se pur tanto importante da essere l'effettivo punto di svolta di un determinato settore;la seconda è la traduzione tangibile di quanto prodotto in via teorica,rappresenta perciò
il riflesso economico apportato.I n questa prospettiva si può affermare che l'innovazione è la messa a frutto effettiva dell'innovazione;la quale,per prodursi,necessita risorse adeguate e,altresì,di condizioni favorevoli(si può risalire a queste tramite [cod. 1g - ]gli indicatori del grado di innovazione dell'impresa,quali:investimenti in ricerca e sviluppo;numero di brevetti;numero di nuovi prodotti immessi nel mercato;etc...),non sempre reperibili in lassi di tempo brevi.Questo è il principale motivo per il quale non sempre le invenzioni si traducono tempestivamente in innovazioni,o addirittura,non riescono talvolta a mettersi a frutto,vuoi anche per l'esigenza di smaltire preventivamente i prodotti obsoleti o,comunque,già esposti in commercio da tempo.
cod. 1c - Non sempre l'imprenditore che innova riesce a ritenere poi l'effettiva leadership sul mercato.Questo accade perchè,talvolta,i benefici dell'innovazione vengono meglio messi a frutto dai cosiddetti inseguitori (o copiatori) dhe,avendo avuto più tempo per inglobare la nuova tecnologia,sono riusciti a migliorarla,a renderla più efficientead adattarvi una strategia più congrua,e così via...A questa difficoltà gli innovatori principali possono supplire imponendo ai copiatori delle opportune barriere,quali:brevetti sulla costruzione del nuovo prodotto e marchi dell'azienda produttrice,o ancora,avvalandosi del rigore della segretezza indistriale(è questo il mezzo più consono riguardo all'appropriabilità dell'innovazione).Infine,un'ulteriore caratterisica per l'affermazione di un'innovazione è la capacità,dell'azienda creatrice,di trasformarla in uno standard del settore(questo succede quando,ad esempio,il nome che la azienda creatrice ha inteso attribuire ad un prodotto diventa così celebre da identificarne l'intera fattispecie).

SARA FIORELLO

Anonimo ha detto...

Finocchiaro C.Letizia

1a – l’innovazione di PRODOTTO fa riferimento al “cosa” si produce, quindi alla realizzazione di un nuovo prodotto, che non esisteva prima.
L’innovazione di PROCESSO ,invece, fa riferimento al “come” si produce, quindi al modo di realizzare un prodotto..
È una distinzione utile, dal punto di vista dell’utilizzatore. Infatti, mentre si parla comunque di un’innovazione di PRODOTTO per chi genera l’innovazione( quindi a monte), lo stesso non si può dire per chi utilizzerà tale innovazione( quindi a valle), che si affiderà invece alla distinzione fatta in precedenza, a seconda della percezione che ne avrà di essa.

1b – l’invenzione è un fatto culturale,scientifico…è la creazione di nuovi prodotti e nuovi processi attraverso lo sviluppo di una nuova conoscenza o nuove combinazioni delle conoscenze già esistenti.

L’innovazione è un fatto economico…è la commercializzazione iniziale di un’invenzione attraverso la produzione e la vendita di un nuovo bene (o servizio),o attraverso l’utilizzo di un nuovo metodo di produzione.

Spesso un lungo lasso di tempo separa l’invenzione dall’innovazione. Questo può succedere nel caso di imprese che si trovano sull’onda del successo, e non vogliono correre il rischio d’investire in qualcosa di troppo incerto…in quel caso perché cambiare, se ciò che è stato fatto fin’ora è andato bene? Quindi in questo caso si parla di un ritardo voluto, in attesta che il mercato sia pronto a recepire l’innovazione.

Ricordiamo che questo ritardo nell’attuazione di un’innovazione, avviene spesso anche nelle imprese di piccole dimensioni, che in mancanza di risorse interne per effettuare l’investimento, dovrebbero ricorrere al credito, e proprio per il problema dell'incertezza dei risultati, i finanziatori potrebbero essere restii a concedere il finanziamento.

1c - L'impresa che innova non sempre è quella che ottiene la leadership sul mercato. in questi casi si parla di regime di appropriabilità debole, dove sono le altre parti in causa(clienti,fornitori,imitatori) ad ottenere gran parte del valore creato dall’innovazione.
Tra i motivi troviamo:
-la mancata capacità di affermare i diritti di proprietà sull’innovazione stessa, come i brevetti e diritti d’autore( che però hanno lo svantaggio di rendere pubblica l’informazione), segreti industriali(che,al contrario dei brevetti, non rendono pubblica l’informazione, ma hanno lo svantaggio di non proteggere l’informazione nel caso venisse svelata), marchio(ricordiamo che un marchi affermato, che gode di facile riconoscibilità, può copiare l’innovazione in maniera identica, oppure apportando dei miglioramenti, ottenendo così maggior successo rispetto all’innovatore).
-Mancata capacità di sfruttare al meglio il lead time,ovvero il tempo necessario agli imitatori per raggiungere l’innovatore. Ricordiamo che, elementi come conoscenza tacita e complessità dell’innovazione, non danno luogo a barriere permanenti, ma danno tempo all’innovatore per difendersi dall’imitazione.
-Insufficiente presenza di risorse complementari, ovvero risorse e capacità necessarie a finanziare, produrre e commercializzare l’innovazione.
-Inoltre i mercati tendono a convergere verso degli standard. Questi possono essere pubblici (cioè fissati dal governo) o privati(emergenti cioè dalle scelte individuali dei partecipanti nel mercato). Quest’ultimi possono impiegare più tempo ad emergere.
Quindi, il rischio dell’innovatore è quello di entrare nel settore troppo presto, prima che venga chiarita la direzione dello sviluppo tecnologico, dando così agli imitatori, la possibilità di capire verso quale standard il mercato converge, e poter “giocare” a loro favore.

1d- un’impresa che innova,se l’innovazione viene percepita dal mercato,contribuisce a modificare gli equilibri di mercato.

- nei rapporti tra i concorrenti diretti, un’impresa che innova ha effetti sulla pax, in quanto rompe quegli equilibri che s’erano riusciti a formare e,nel caso di domanda stabile, toglie quote di mercato agli altri concorrenti.

-nei rapporti con i fornitori, l’impresa che innova, attenua il loro potere contrattuale,riducendo anche le loro possibilità d’integrarsi a valle. Questo, può portare i fornitori ad avvicinarsi a loro volta ad un’innovazione, per far fronte alla riduzione del loro potere. Ma ricordiamo che tra i due operatori, può instaurarsi anche un rapporto di collaborazione.

-nei rapporti con gli acquirenti, la situazione è molto simile a quella discussa per i fornitori. Infatti l’impresa può ridurre il loro potere contrattuale, può impedire un’integrazione a monte, e può instaurarsi un rapporto di collaborazione(stavolta tra impresa che innova e acquirenti).

-Nei rapporti con i nuovi entranti, l’impresa che innova crea nuove barriere all’entrata, soprattutto se ha la possibilità di stabilire il prezzo, diventando così leader. Ma ricordiamo, che il nuovo entrante può superare le barriere all’entrata(ad esempio, avendo la capacità di innovare a sua volta)alterando così gli equilibri venutesi a formare all’interno del mercato.

-Infine, nei rapporti con le imprese produttrici di beni sostitutivi, otterrà maggiori profitti chi tra i due riuscirà ad affermare la sua diversità.

1e- un’impresa che innova è in grado di superare le barriere all'entrata poste dalle imprese esistenti, puntando inizialmente sulla tecnologia e sul design, quindi cercando di ottenere un vantaggio competitivo di differenziazione. Ricordiamo che, l’innovazione tecnologia va accompagnata da una giusta combinazione di competenze in materia di produzione,marketing e distribuzione.
Inoltre, nel caso di un mercato in cui sono ormai affermati degli standard, è importante garantire la compatibilità con i prodotti già esistenti. In questo caso allora, l’impresa riuscirà a superare le barriere, adottando una strategia evolutiva(offrendo quindi, una compatibilità a ritroso).

1f- un’impresa che innova, crea barriere all’entrata per i potenziali nuovi entranti, puntando, ad esempio, sulle risorse complementari,e quindi aumentando quelle attività (come marketing e commercializzazione) che permettono di affermare maggiormente la riconoscibilità del marchio, e quindi la fedeltà dei clienti. Inoltre, un elemento molto importante è l’aver sviluppato un prodotto che venga riconosciuto come standard. Infatti, una volta fissato, è difficile sostituire uno standard, sia a causa degli effetti d’apprendimento( che provocano un miglioramento continuo della tecnologia e design dominante) sia a causa degli effetti di rete(cioè, un numero sempre maggiore di utenti che utilizzano lo standard ormai affermato).

1g- gli indicatori possono essere suddivisi in diretti e indiretti.
Tra gli indicatori diretti, troviamo il numero di prodotti nuovi lanciati sul mercato, mentre tra gli indicatori indiretti troviamo gli investimenti in ricerca e sviluppo e numero di brevetti(indiretti in quanto non è detto che dalla ricerca o dal brevetto, venga generata un'innovazione lanciata effettivamente sul mercato)

1h- è possibile la coesistenza di due o più tecnologie. Alcuni degli esempi che possiamo citare sono:
-radio con lettore cd e mangianastri( che dà la possibilità ancora oggi di riascoltare le nostre vecchie cassette audio)
-lettore DVD e VHS
-tv digitale e analogica
-PC con la possibilità di utilizzare floppy disc e CD-R

Questi sono tutti esempi che spiegano come, in alcuni casi, le nuove tecnologie non escludano del tutto le vecchie. Questo a mio parere accade per dar la possibilità ai consumatori, di conoscere e adattarsi alle nuove tecnologie, senza sottoporli a cambiamenti improvvisi, e non rischiare quindi che la nuova tecnologia non venga recepita ed apprezzata dal mercato, rischiando così un flop.

Anonimo ha detto...

1a-L'innovazione di prodotto è un'innovazione nel "cosa" e si ha quando l'impresa immette sul mercato un nuovo prodotto; l'innovazione di processo è un'innovazione nel "come" e riguarda il modo di realizzare con nuove tecniche un prodotto. questa distinzione è utile dal punto di vista dell'utilizzare (cioè colui che utilizza il prodotto per soddisfare una necessità,un bisogno,un'emozione, un desiderio). nel momento in cui un'innovazione di processo riesce ad apportare benefici in termini di ricavi all'impresa,e quindi il prodotto stesso riuscirà ad essere venduto,essa costituirà un'innovazione di prodotto.

1b- L'invenzione rappresenta la messa a punto di una nuova idea di prodotto, di tecnologia, di sviluppo scientifico (si tratta quindi di un fatto scientifico,storico,culturale); l'innovazione invece rappresenta la realizzazione materiale dell'invenzione e il suo sfrutttamento commerciale (si tratta quindi di un fatto economico).Anche i soggetti sono diversi: l'inventore coincide con la figura del ricercatore,dello scienziato,l'innovatore come sosteneva Schumpeter è l'imprenditore. Spesso intercorre un lungo lasso di tempo tra invenzione ed innovazione perchè l'impresa non è in possesso delle adeguate competenze,capacità economiche, ricerca,sviluppo,creatività affinchè ciò avvenga,o perchè la percezione e la propensione al rischio da parte dell'impresa(legata alla probabilità che il prodotto nuovo non venga accettato dal consumatore)risulta essere elevata; in genere le principali fonti di incertezza sono quella tecnologica,e quella di mercato. E' anche possibile per gli stessi motivi sopra riportati,o perchè si replicano prodotti già esistenti per il mercato servito,che un'invenzione non diventi mai un'innovazione.

1c- L'impresa che innova non coincide sempre con la leadership sul mercato. Quando questo si verifica significa che l'impresa non riesce ad appropriarsi dei benefici sulle proprie innovazioni,e di conseguenza l'innovazione stessa non riesce ad essere redditizia. Ciò può dipendere da vari fattori: l'impresa non riesce ad affermare diritti di proprietà (brevetti,diritti d'autore,marchi,segreti industriali) sull'innovazione stessa; o perchè per un concorrente risulta molto facile imitare idee semplici in assenza di protezioni efficaci (conoscenza tacita o codificata); o perchè la tecnologia risulta poco complessa; o per l'incapacità dell'innovatore di sfruttare il lead time per acquisire un vantaggio competitivo; o perchè non si possiedono le risorse complementari(cioè quelle risorse e capacità diverse per finanziare,produrre e commercializzare l'innovazione); o perchè il prodotto nuovo non viene recepito come standard e quindi utilizzato da un numero molto limitato di acquirenti.

1d-Se un prodotto viene recepito dal mercato, contribuirà senza dubbio a modificare gli equilibri di mercato. Considerando il potere contrattuale dei fornitori, un'innovazione potrebbe portare ad una riduzione di tale potere contrattuale. Stesso discorso dicasi per il potere contrattuale dei clienti.Con i concorrenti diretti,si potrebbe assistere ad una rottura della pax e degli equilibri creati precedentemente,e qualora la domanda fosse stazionaria,l'innovazione tende a portare una quota di mercato alle imprese rivali. Se consideriamo i nuovi entranti, chi innova ha la capacità di imporre barriere all'entrata,diventando leadership,e agendo sui prezzi. Riguardo ai prodotti sostitutivi, più il prodotto nuovo è differenziato rispetto a quelli esistenti e più mantiene un costo basso,maggiore è la probabilità per l'impresa innovatrice di ottenere profitti più elevati dei concorrenti.

1e- Un'impresa che innova potrebbe superare le barriere all'entrata poste dalle imprese esistenti, non discostandosi tanto dagli standard presenti sul mercato,migliorando le prestazioni e la qualità del prodotto,cercando di ottenere un vantaggio competitivo puntando sulla differenziazione (cercando quindi di creare un'immagine di marca),e offrendo così al cliente condizioni migliori da convincerlo a cambiare il prodotto esistente con quello nuovo.

1f- Un'impresa esistente che innova può creare barriere per i nuovi entranti cercando di consolidare la reputazione e il marchio in modo tale da mantenere il suo prodotto come standard,mantenendosi leadership nel settore,e puntando maggiormente su costi più bassi.

1g- Indicatori del grado di innovazione tecnologica di un'impresa possono essere: le spese o gli addetti in R&S, il numero di brevetti che l'impresa possiede,e i prodotti nuovi che si rescono a commercializzare sul mercato.

1h- E' comunque possibile che sul mercato coesistano contemporaneamente due o più tecnologie. Ciò si potrebbe verificare per non disorientare del tutto il consumatore finale davanti ad un prodotto totalmente nuovo, che rischierebbe in tal caso di rimanere invenduto senza apportare benefici all'impresa. E' il caso dei lettori mp3 che continuano a persistere nonostante la diffusione di ipod,lettori mp4;lettore dvd e vhs; tv analogica e digitale.
Claudia Le Mura

Ylenia ha detto...

1a:
innovazione di prodotto = ci si riferisce all'impresa che inventa e/o utilizza per prima una determinata tecnologia o programma;
innovazione di processo = riguarda tutte le altre imprese che ne usufruiscono in seguito (all'acquisto);

1b:
invenzione = scoperta di qualcosa che prima di quel determinato momento non si conosceva; riguarda fatti culturali, scientifici;
innovazione = è la messa in pratica dell'invenzione.
Spesso c'è un lungo lasso di tempo tra le due fasi perchè:inizialmente un'invenzione può essere considerata poco utile,per evitare guerre tra le varie imprese concorrenti;non si può determinare il periodo di tempo tra invenzione ed innovazione.
Se non è conveniente implementare una invenzione, tale rimane.

1c:
Colui il quale diventa leader: ha un marchio più affermato;
in termini di tempo è riuscito ad apportare delle modifiche tali da migliorare il prodotto.

1d:
un'impresa che innova e la cui innovazione viene recepita dal mercato modifica gli equilibri nel momento in cui:questa innovazione è protetta da brevetti e vincoli simili.

1e:una impresa nuova riesce a superare le barriere se innova con qualcosa che può essere utile se non indispensabile per la collettività, ovviamente qualcosa di mai visto e che potrà portarlo a differenziarsi dalle altre imprese "concorrenti" già esistenti.

1f:
Occorre bruciare gli altri sul tempo d'immissione del nel mercato del nuovo bene;
avere le risorse adeguate (finanziarie, umane, competitive e produttive).
L'innovazione del concorrente verso il fornitore rende più debole il potere contrattuale del fornitore, però, può succedere che impresa e fornitore collaborino in una determinata attività.

1g:
Gli indicatori del grado di innovazione tecnologica di un'impresa sono: protezione dell'innovazione (o invenzione), le risorse complementari, le conoscienze (meglio se sono taciute).

1h:
è possibile che, in alcuni casi, coesistano due o più tecnologie.
Ad esempio: dvd e vhs tv analogica e digitale.