martedì 21 aprile 2009

Il caso Giovanni

Leggete questo caso. http://www.faracididattica.it/files/caso_giovanni.pdf e provate a rispondere alle seguenti domande:
(a) In che modo Giovanni potrà effettivamente far fronte al suo bisogno di crescita?
(b) Che ruolo potrà giocare il laureato che Giovanni vuole inserire come assistente commerciale?
Buon lavoro!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

(a) In che modo Giovanni potrà effettivamente far fronte al suo bisogno di crescita?
(b) Che ruolo potrà giocare il laureato che Giovanni vuole inserire come assistente commerciale?
Le risposte a queste due domande sono a mio avviso collegate; Giovanni ha ricevuto una proposta avanzata da una socieà di consulenza, la quale, si sarebbe interessata per far si che l'attività di giovanni acquisisca la certificazione di qualità, che porterebbe sicuramente dei vantaggi (ma anche dei doveri e degli obblighi) all'azienda.
La sua volontà è quella di ampliare ulteriormente la sua attività e l'ottenimento della certificazione sarebbe sicuramente di aiuto in questo senso. Ma il motivo per cui ancora non ha risposto alla società di consulenza è (secondo me) poichè, data la sua esperienza lavorativa, sa benissimo che non è facile ingrandire l'impresa senza un pianificazione attenta.
Già nel momento in cui l'attività si trova davanti un continuo progredire di ordinativi, giovanni è stato "costretto" ad assumere 5 dipendenti, ed inoltre a chiedere l'appoggio a sua moglie e ad un fidato collaboratore come nuovi soci. La squadra, come viene definita da giovanni, è ben allestita, tutti i 5 neo-dipendenti sono specializzati, e inoltre anche in assenza di giovanni stesso, il gruppo riesce a svolgere i propri compiti, forti dell'acquisizione di una buona autonomia basata su valide routine organizzative; nonostante ciò i problemi che si presentano fanno ancora capo esclusivamente a giovanni.
La struttura societaria comunque non sembra presentare gravosi impedimenti ad uno sviluppo , ma nel momento in cui questa attività verrà ampliata, riuscirà l'attuale struttura organizzativa a rispondere alle nuove esigenze di mercato? La risposta sembra scontata, in quanto se già nell'attuale condizione giovanni ha momenti in cui "sembra non avere più fiato", sicuramente l'ampliamento porterà ulteriori impegni che giovanni da solo non può sostenere. Da qui il pensiero di assumere un giovane laureato che riesca ad assistere giovanni soprattutto nella parte commerciale e in quella organizzativa interna, in modo da lasciare a giovanni i compiti che rivestono una maggiore importanza. Quindi lui dovrà cercare, di ampliare ulteriormente il suo staff, assumendo personale già specializzato (come già fatto in precedenza), e rifocalizzare la strutturazione interna della società in modo da ottenere una divisione del lavoro che possa rispondere in maniera consona alla nuova situazione aziendale.
La nuova divisione del lavoro consentirà sia un supervisione dell'attività produttiva efficiente, delegando qualche membro della sua attuale squadra, con già una certa esperienza, a capo del nuovo staff; con questa nuova strutturazione si potra formare delle divisioni operative, ulteriormente specializzate ( per esempio una divisione dedicata alla rilevazione dei dati, mentre un'altra dedita alla gestione di quest'ultimi) il che permetterebbe un miglior controllo dell'attività produttiva e una rapidità esecutiva maggiore.
Tutto dipenderà dalla capacità di giovanni di prevedere i cambiamenti futuri che coinvolgeranno l'azienda in seguito all'ampliamento, se lui riuscirà a mantenere questo coordinamento interno che ha permesso il progredire dell'attuale imprese.

Marino Giuseppe

Anonimo ha detto...

se giovanni vuole far fronte al suo bisogno si crescere deve necessariamente cambaiare 'assetto organizzativo', inserendo un sistema gerarchico all'interno della sua impresa.
Giovanni sarà al vertice, continuera ad essere l'amministratore unico,definira la strategia dell'impresa,gestira i rapporti con clienti,fornitori e banche.
Il laureato dovrà svolgere attività di coordinamento e controllo sul pool di proggettisti già esistenti organizzando e dividendo il lavoro
MA NON C'è IL RISCHIO DI ROMPERE UNA MACCHINA CHE FINO AD ORA STA FUNZIONANDO MOLTO BENE???

Rosario Faraci ha detto...

L'ultimo commento non è stato firmato. Ad ogni modo, il rischio di rompere la macchina che funziona bene c'è. Ma, ricordiamo, quella di Giovanni è un'azienda che non può rinunciare alla crescita per mantenere bene lo "status quo".