lunedì 30 marzo 2009

Il vantaggio competitivo di costo e di differenziazione

Provate a rispondere alle seguenti domande:
1a-b. In cosa consiste il vantaggio competitivo: (a) di costo; (b) di differenziazione?
2a-b. Quali sono le fonti del vantaggio competitivo: (a) di costo? (b) di differenziazione
3a-b. Quali sono i limiti di una strategia competitiva basata: (a) sulla leadership di costo? (b) sulla differenziazione
4a-b. Quali sono le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso: (a) la leadership di costo? (b) la differenziazione
5a-b. Quali sono le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" (modello di Porter) derivano dalla scelta di una impresa o di più imprese di competere attraverso: (a) la leadership di costo? (b) la differenziazione
Nel dare le risposte, per favore, richiamate la domanda (e il relativo numero di identificazione) cui intendete rispondere.

10 commenti:

Marchese Vincenzo ha detto...

1) Il vantaggio competitivo di costo consiste nella scelta di competere riducendo i costi di produzione per ricavare un maggiore profitto.

2) Le fonti del vantaggio competitivo di costo sono:
-Economie di scala (riduzione dei costi accompagnati da una crescita della scala prodotta)
-Economie di saturazione (sfruttamento totale della capacità produttiva)
-Economie di apprendimento (basate sull'esperienza)
-Economie esterne (riduzione dei costi per fattori esterni)
-Riduzione dei costi nelle forniture di materie prime
-Riduzione dei costi organizzativi con una riduzione della burocratizzazione
-Esternalizzazione della produzione in un altro paese con un costo del lavoro più basso

3)I limiti sono:
-La standardizzazione (per esempio con la catena di montaggio della Ford si costruivano veicoli tutti uguali)
-Il dover incrementare sempre l'offerta per ridurre i costi di produzione rischiando di incontrare difficoltà in seguito ad un calo della domanda
-Poca flessibilità rispetto ai bisogni della domanda (derivante dalla standardizzazione)
-La probabile mancanza di innovazione derivante dal continuo "ingabbiamento" nell'obiettivo di abbassare i costi

4)Le condizioni esterne che possono spingere le imoprese a competere sui costi possono essere:
-una crisi economica
-una forte concorrenza da parte delle altre imprese sul prezzo
-la pressione da parte dei fornitori che spinge alla integrazione verticale (come accaduto alla Ford)
-la locazione geografica (quando il costo del lavoro è alto ed è alto il costo degli approvvigionamenti)

5) Implicazioni:
-se c'è tanta competizione si abbassano i profitti del settore
-una concorrenza basata sulla leadership di costo pone delle barriere all'entrata perchè le nuove imprese entranti nel settore devono farlo su grande scala per essere competitivi nei confronti delle imprese già affermate nel settore.

Morelli Roberto ha detto...

3)Tra i limiti derivanti da una strategia competitiva basata sulla differenziazione, si potrebbe mettere in evidenza: il problema del prezzo che può risultare troppo alto perchè frutto di una tecnologia elevata e costosa per produrre tale bene e la possibile conseguenza che il nuovo bene non venga percepito in maniera positiva dal consumatore,provocando così un alta scorta di magazzino invenduta. 4)Inerente invece al quesito derivato dalle condizioni esterne che possono influenzare la scelta di competizione attraverso la differenziazione, uno dei motivi può essere la troppa concorrenza in un mercato che opera nella scelta della leadership di costo, che quindi crea delle barriere troppo forti all'entrata per le nuove imprese entranti, che a tale condizione cercano di differenziarsi per potere così entrare con un prezzo più alto in ragione al fatto che l'output risulti alternativo a quelli già immesso sul mercato.
5)Rispondendo invece alle implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" derivano dalla scelta di una o più imprese di competere attraverso la differenziazione, si può fare presente l'effetto cannibalismo dei beni che può aversi con una continua e veloce innovazione provocando una discesa repentina dei prezzi dei beni presenti in tempo recente nel mercato.

Morelli Roberto

Anonimo ha detto...

4)Le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso la leadership di costo possono essere: la forte concorrenza che crea all'interno del sistema una lotta dei prezzi (a chi imposta un prezzo più basso), la posizione geografica, e come nella situazione attuale, la crisi incentiva il calo dei prezzi.
5)Le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" (modello di Porter) derivano dalla scelta di una impresa o di più imprese di competere attraverso la leadership di costo, sono: le "barriere d'entrata", pressione sui fornitori e sui concorrenti perchè la competizione è basata sul prezzo e i profitti si riducono e se la concorrenza è molto forte si abbasserà l'attrattività del settore e la profittabilità
Veronica Garofalo

Anonimo ha detto...

FINOCCHIARO C. LETIZIA

1)In cosa consiste il vantaggio competitivo di costo?

Attraverso la leadership di costo un’impresa mira a diventare il produttore a più basso costo nel proprio settore, produce quindi a costi minori rispetto i concorrenti.
Sapendo che il profitto è dato dalla differenza tra costi e ricavi, a ricavi costanti il profitto sarà maggiore.

2. Quali sono le fonti del vantaggio competitivo di costo?

Le fonti sono:
-ECONOMIE DI SATURAZIONE, ovvero utilizzo dei fattori produttivi nella maniera più efficiente, sfruttando al massimo le loro capacità produttive.
-ECONOMIE DI SCALA, riduzione dei costi,accompagnata da una crescita della scala( dimensione) di produzione. Si tratta di una crescita della produzione NON proporzionale, anche perché altrimenti in quel caso si parlerebbe semplicemente di un aumento della produzione.
- ECONOMIE DI APPRENDIMENTO, cioè diminuzione dei costi unitari all’aumentare della quantità prodotta per effetto dell’apprendimento, dell’esperienza.in questo caso,a livello individuale si fa riferimento alla capacità sviluppata nel tempo di problem solving, a livello di gruppo invece si fa riferimento al perfezionamento delle routine organizzative.
-TECNOLOGIA, l'impiego di processi tecnologicamente superiori, permettono di ridurre i costi. Inoltre però bisogna saper adattare anche l’organizzazione e la gestione delle risorse umane alle nuove tecnologie di processo.
-ECONOMIE DI APPROVVIGIONAMENTO, accesso a fonti privilegiate, a basso costo.

3. Quali sono i limiti di una strategia competitiva basata sulla leadership di costo?

- standardizzazione del prodotto;
- limitata propensione all’innovazione;
-a causa della standardizzazione del prodotto, si rischia una poca flessibilità nel soddisfare la domanda dei clienti al momento in cui richiedono una variante del bene;
-visto che i costi si riducono via via che aumenta la produzione, nel caso di riduzione della domanda, l’impresa si troverà in condizione di sovrapproduzione e quantità di beni invenduta.

4. Quali sono le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso la leadership di costo?

-crisi economia;
-forte concorrenza delle altre imprese, che porterà l’impresa in questione a competere anche sul prezzo;
-la percezione del bene da parte del cliente. Si decidere di puntare sul costo qualora il prodotto venga percepito come bene banale.
-pressione dei fornitori, che porterà l’impresa ad integrarsi a monte qualora tale integrazione comporti una riduzione dei costi.


5. Quali sono le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" derivano dalla scelta di competere attraverso la leadership di costo?

-con la standardizzazione del prodotto,la concorrenza tende ad aumentare, riducendo così l’attrattività del settore, rischiando di conseguire bassi profitti;
- si creano forti barriere all’entrata, rappresentate dalle forti economie di scala nella produzione che i nuovi entranti dovrebbero sostenere,e dalle economie d’apprendimento di cui gode un’impresa già affermata. Un nuovo entrante molto probabilmente non avrà grandi esperienze alle spalle, sostenendo così costi maggiori e tempi più lunghi nella produzione dello stesso bene.

Laura Gussio ha detto...

1)Il vantaggio competitivo di costo è il successo di un'impresa rispetto alle altre concorrenti dovuta al basso prezzo dei suoi prodotti in seguito all'abbassamento dei costi, implicando che il principale obiettivo strategico del'impresa sia la quota di mercato.

2) Sono fonti del vantaggio competitivo di costo:
-le economie di scala, cioè la riduzione di costo accompagnata dall'aumento della scala di produzione in modo più che proporzionale. Aumentando la produzione il costo del processo produttivo viene distribuito su più output. Occorre ovviamente valutare la domanda rischiando altrimenti la sovrapproduzione;
-le economie di apprendimento. Man mano che l'impresa si sviluppa aumenta l'esperienza permettendo una migliore efficienza nella produzione a costi più bassi. Grazie all'apprendimento infatti vi è l'acquisizione di maggiore destrezza e capacità decisionali e organizzative al livello individuale e di gruppo;
-le economie di saturazione, cioè utilizzare al 100% la capacità produttiva disponibile all'impresa;
-le economie di approvvigionamento che dipendono dal possedere fonti di raccolta di materie prime e manodopera a basso costo e dal più o meno forte potere contrattuale dell'impresa;
-eliminazione delle risorse in eccesso che non consentono all'impresa di operare al più alto grado di efficienza.

3)I limiti di una strategia competitiva basata sulla leadership di costo sono:
-basso grado di flessibilità e poca capacità di adattarsi ai mutamenti;
-uniformità e standardizzazione del prodotto che non permette all'impresa di soddisfare le esigenze di differenziazione del consumatore;
-poca possibilità di sperimentare l'innovazione;
-necessario bisogno di domanda perchè se si dovesse ridurre provocherebbe la mancata vendita degli output;
-problemi organizzativi in caso di utilizzo di economie di scala, in quanto le imprese di grandi dimensioni tendono a essere più difficili da gestire rispetto a quelle di dimensioni ridotte.

4)Le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso il costo sono:
-la presenza di una forte concorrenza che costringe a competere sul prezzo;
-tipo di percezione del prodotto da parte del consumatore che se lo considera come "banale" non sarà interessato alla differenziazione bensì al prezzo del prodotto;
-collocazione dell'impresa in un' area geografica che permetta l'approvvigionamento di risorse a basso costo;
-situazione macroeconomica in cui il potere d'acquisto dei consumatori è molto basso.

5)Le implicazioni che a livello di “concorrenza allargata” derivano dall’utilizzo della leadership di costo da parte di una o più imprese sono:
-l’abbassamento dell’attrattività del settore in quanto la presenza di una concorrenza molto forte erode i profitti;
-creazione di barriere all’entrata perché, per immettersi nel settore, i potenziali entranti devono avere una scala dimensionale che permetta loro di competere, quindi una scala notevolmente elevata difficile da raggiungere;
-bisogno di contrattare con i fornitori in modo da diminuire i costi di fornitura.

Laura Gussio matricola 631/002450

Anonimo ha detto...

Mi concentro sulle ultime tre.

3. Quali sono i limiti di una
strategia competitiva basata sulla leadership di costo?

-Prescinde dalla domanda ed è poco flessibile in caso di variazioni di mercato.
- Molte iniziative di riduzione dei costi che l’azienda consegue possono facilmente essere imitate dalla concorrenza non portando cosi ad alcun beneficio.
- Eccessivi tagli dei costi possono incidere su alcune qualità importanti del prodotto;
- Alcuni cambiamenti nella tecnologia potrebbero permettere di conseguire i nostri stessi risultati ai concorrenti diretti in modo più semplice.
- Sempre riguardo la tecnologia l’impresa è poco flessibile a introdurre modifiche al prodotto, portando così il cliente a stancarsi prima o poi dell’eccessiva standardizzazione
-Le condizioni di lavoro e la gestione delle risorse umane: cioè devono essere tali da
ridurre ogni tipo di assenteismo, incidenti, guasti alla macchina,malcontento degli operai;in modo da favorire la massima capacità produttiva che assicuri quei volumi necessari a ridurre l’impatto dei costi fissi su ciascuna unità prodotta. (abbiamo visto cosa stava succedendo alla Ford che ha dovuto affrontare una sorta di “crisi sociale” all’interno della sua fabbrica repentinamente risolta con l’aumento del salario e la divisione dei turni lavorativi. Ma se così non fosse stato, altrettanto repentinamente la fabbrica avrebbe accusato negativamente il colpo)

4. Quali sono le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso la leadership di costo?
- la competizione sui prezzi è particolarmente forte
- il prodotto che si realizza ha caratteristiche standard,è percepito cioè come banale (l’esempio dei piatti di plastica)
- non è semplice ottenere differenziazioni del prodotto che ne accrescano il valore
- Tipo della domanda,cioè i clienti che utilizzano quel tipo di prodotto sono numerosi
- La crisi, che è da considerare a livello macroeconomico
- Locazione geografica: se il territorio circostante mi genera maggiori costi rispetto ai concorrenti allora conviene adottare questo tipo di strategia in modo di ammortizzare i costi di approvvigionamento (come abbiamo detto nel caso del produttore di divani di Bronte).

5. Quali sono le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" (modello di Porter) derivano dalla scelta di una impresa o di più imprese di competere attraverso la leadership di costo?

Qui se ho capito bene vuole un’analisi dell’attrattività del settore che un’ipotetica azienda fa nell’influenzare la sua scelta di attuare una leadership di costo, in relazione alle cinque forze competitive del modello di Porter..

-BARRIERE ALL’ENTRATA: La capacità di ridurre i costi ed i prezzi può essere usata come deterrente contro potenziali concorrenti.Infatti sostenere i bassi costi aiuta a spingere i rivali in altri settori che hanno un livello competitivo sui costi e sui prezzi meno rilevante. Quindi eventuali nuovi competitor vengono scoraggiati dall’entrare nel settore se non hanno la dovuta esperienza e capacità di conseguire gli stessi risultati in termini di costo.
-POTERE CONTRATTUALE DEI FORNITORI: Il raggiungimento della leadership di costo è legata proprio alla possibilità di conseguire alti volumi di produzione e quindi un alto
livello di acquisti. Questo avvantaggia tali imprese al momento della trattativa con i
propri fornitori perchè dati i bassi costi, ha i margini per assorbire l’eventuale aumento dei costi delle forniture senza rifletterlo sui prezzi finali.

-POTERE CONTRATTUALE DEGLI ACQUIRENTI: Direi che è abbastanza forte. Infatti per esempio i consumatori che acquistano i prodotti privilegiano si,prodotti a basso costo, ma non sono consumatori fedeli proprio per questo motivo. Nel momento in cui trovassero un alternativa più conveniente non esiterebbero ad abbandonare il prodotto acquistato in precedenza( il cosiddetto switching).

-MINACCIA DI PRODOTTI SOSTITUTIVI: Avendo scelto di competere sulla leadership di costo si suppone che la maggior parte dei prodotti siano percepiti dai consumatori come banali. Mi ricordo quando un po’ di lezioni fa abbiamo parlato dei famosi piatti di plastica! Possiamo trovare sul bancone oltre a quelli classici,anche piatti colorati o con particolari disegni. Possono essere sicuramente utili in un’occasione di festa ma di certo non al punto che questo prodotto sostitutivo possa creare una minaccia.Quindi questo fattore, unito ai bassi prezzi possono scoraggiare la diffusione di prodotti sostitutivi.

-CONCORRENTI: Sono coloro che possiedono la capacità di poter competere sul prezzo del prodotto e sui costi di produzione. E’,in questo caso, uno strumento essenziale per fronteggiare i concorrenti e non uscire fuori dal gioco competitivo.

Stefania Niciforo

Anonimo ha detto...

1)Il vantaggio competitivo di costo rappresenta l'obiettivo della strategia di leadership di costo, un'impresa ha un vantaggio competitivo di costo se i suoi costi cumulati per realizzare tutte le attività generatrici di valore sono più bassi di quelli dei suoi concorrenti.
2) le fonti del vantaggio competitivo di costo sono:
-Economie di apprendimento: con ciò si fa riferimento alla riduzione dei costi basata sulla curva di esperienza, all'aumentare dell'esperienza dell'azienda, si abbassano i costi
-Economie di saturazione: sono invece quelle che riecono a sfruttare la loro capacità produttiva al 100%
-Economie di scala : sono il vantaggio economico che deriva dall'incremento della capacità produttiva dell' azienda , dato un certo livello di utilizzo della stessa.
3)I limiti di una strategia competitiva basata sulla leadership di costo possono essere la standardizzazione del prodotto, la gente dopo una fase iniziale non vuole e non si "accontenta" più di un prodotto standard. Un altro limite può essere la mancanza di flessibilità, soprattutto nei confronti della domanda.
4)Le condizioni esterne che influenzano la scelta a competere attraverso la leadership di costo possono essere a livello macroeconomico la crisi economica,la percezione del prodotto da parte del consumatore se viene percepito in modo "banale" non sarà interessato alla differenzazione del prodotto ma al prezzo, ma soprattutto una condizione esterna che influenza a competere è data da una forte concorrenza.
5) le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata" derivano dalla scelta di un'impresa o più imprese di competere attraverso la leadership di costo sono:
- il diminuire dell'attrattività del settore se la concorenza è forte nel complesso.
- creazione di barriere all'entrata,così facendo i nuovi entranti devono condiserare i maggior costi e i minor ricavi che si presentano come degli"ostacoli" per essi.

Carmela Intruglio

gianfranco fiorito ha detto...

1. Il vantaggio competitivo di differenziazione consiste nella scelta di competere puntando ad un prodotto che per le sue caratteristiche permetta all’impresa di vendere il proprio prodotto ad un prezzo più elevato e i clienti riconoscono tali caratteristiche che fanno si che siano disposti a pagare un maggior prezzo per ottenerlo. Per ottenere un vantaggio, però, nono basta offrire prodotti con caratteristiche differenti, ma nell’identificare e comprendere ogni possibile forma di interazione tra l’impresa e i suoi clienti in modo da fornire un valore aggiunto al cliente.

4. Le fonti del vantaggio competitivo di differenziazione riguardano in prima analisi alla distinzione tra differenziazione tangibile, riguardante le caratteristiche visibili di un prodotto, e intangibili dati dalla percezione del cliente di qualità che non sono visibili.
Altre fonti sono:
- Creare un prodotto di qualità le cui peculiarità sono accertate e riconosciute dal cliente
- La capacità di innovare che si sostanzia in un continuo miglioramento del prodotto
- Una attenta pubblicità volta a stimolare la clientela ad interessarsi al prodotto a “arsi voler bene” e quindi affidabilità
- L’analisi della domanda con la comprensione dei motivi che spingono i consumatori ad acquistare un prodotto in modo da poter rispondere velocemente all’esigenze del cliente
- Un accurato packaging: presentare il prodotto nella maniera più attrattiva possibile
- Offrire un prodotto unico

3. I limiti derivanti della differenziazione sono:
- il prezzo che potrebbe risultare troppo elevato
- una scarsa percezione da parte della clientela del bene con il rischio di lasciare il bene invenduto e sostenere costi inutili

4.La scelta di differenziazione è influenzata dal fatto che un determinato settore ormai sia pieno quindi competere sul costo potrebbe risultare improduttivo. Oppure, un impresa potrebbe sviluppare un prodotto con caratteristiche tali da renderlo difficilmente imitabile facendo conseguire nel tempo maggiori vantaggi.

5. Le implicazioni che a livello di concorrenza allargata derivano dal competere attraverso la differenziazione sono:
- avendo le imprese sviluppato un prodotto da cui i clienti sono attratti, può rendere difficile l’ingresso da parte di nuovi concorrenti poiché dovrebbero sostenere dei costi eccessivi;
- non c’è una forte pressione sui fornitori in quanto si cerca di produrre con materie prime di maggiore qualità dato che un’impresa riesce a conseguire un premio sul prezzo che eccede largamente il costo sostenuto per realizzarla;
- il potere degli acquirenti è un fattore importante per le imprese dato che l’esigenze del consumatore ed adeguarsi a quest’ultime sono gli obbiettivi principali per cui si sceglie di competere sulla differenziazione;
- i concorrenti sono quelli che hanno le risorse e le competenze per riuscire a creare un prodotto simile, basandosi su alcune caratteristiche peculiari, per cui la lotta è basata soprattutto sulla capacità di offrire servizi successivi.

Anonimo ha detto...

1-il vantaggio competitivo di differenziazione consiste nella capacità che ha un'impresa di essere distintiva rispetto ai concorrenti. Infatti differenziazione è sinonimo di unicità,la quale si può manifestare in tutti gli aspetti della relazione tra impresa e clienti (qualità,immagine,innovazione,marchio,servizi accessori).Quindi non si basa solamente sulle caratteristiche fisiche del prodotto e/o servizio,ma principalemente su tutti quegli aspetti che creano valore per il cliente.

2-Le fonti del vantaggio competitivo dovuto alla differenziazione sono:
-risorse e competenze dell'impresa con cui può creare prodotti differenziati.
-capacità di offrire un prodotto di qualità ed esclusività che venga apprezzato.
-tecnologia ed innovazione impiegati nel processo produttivo.
-efficente logistica in uscita,che si sviluppa in consegna rapida e gestione efficente degli ordini.
-efficenza dei servizi e attività accessorie.
-marketing attivo nella creazione della reputazione dell'impresa e nella valorizzazione del marchio,come garanzia di affidabilità del prodotto.
-sostenibilità della differenziazione,poichè meno vulnerabile ai mutamenti dell'ambiente esterno.
-volontà di rispondere alle esigenze,bisogni,gusti e satili di vita dei consumatori.

3-tra i limiti della strategia basata sulla differenziazione,sicuramente poniamo al livello più alto i costi superiori dovuti all'attività di marketing,alla pubblicità ,all'acquisizione di input di un certo livello per garantire il prodotto di qualità,alla formazione più intensa dei dipendenti per sviluppare le loro competenze,alla migliore assistenza post-vendita.Inoltre un altro limite potrebbe essere la limitata temporalità del vantaggio causata dall'imitazione da parte dei concorrenti,anche se spesso questi si trovano in difficoltà,poichè il vantaggio spesso dipende da fattori,come le routine organizzative,che sono difficili da imitare.

4-Spesso le imprese decidono di competere mediante la differenziazione a causa di condizioni esterne,come un mercato saturo di aziende che competono attraverso la leadership di costo;di conseguenza la scelta di agire offrendo un prodotto unico e di qualità(prezzo alto) rispetto agli altri(prezzo basso),soprattutto se non è un prodotto banale,comporta dei notevoli vantaggi in temini di guadagni.Altra condizione esterna,ma che è interna alle imprese è la cultura e lo stile dell'impresa;cioè secondo me esistono molte inprese,per esempio nel campo automobilstico o nel campo della moda che per natura e principi dei loro responsabili, per il valore del loro marchio preferiscono agire sulla differenziazione,in quanto consapevoli di offrire un prodotto diverso dagli altri,quindi meritevole di avere un prezzo superiore.
5-Le implicazioni a livello di concorrenza allargata derivanti dalla stategia di differenziazione sono:nel caso di nuovi entranti,questi si trovano "murati"da barriere all'entrata molto forti;come la mancanza di un marchio rinomato,quindi nasce la necessità di aumentare i costi per ottenere prestigio.
-nel riguardo del potere contrattuale dei fornitori questo non è molto forte,perchè aziende che differenziano acquistano input di qualità,e se sono aziende rinomate e di grandi dimensioni riescono spesso ad ottenere vantaggi economici,solo per la loro importanza.
-sono proprio gli acquirenti che hanno un potere contrattuale molto forte,infatti è dai loro gusti,bisogni,esigenze e desideri che trae spunto l'impresa per competere sulla differenza.assume quio un ruolo importante l'analisi della domanda.
-nella concorrenza diretta si sviluppa una lotta intensa per ottenere il massimo grado di differenziazione,raggiungibile, oltre che con le proprie risorse e competenze,con l'imitazione dei fattori che creano valore e unicità.

SIMONE GIUSTOLISI

Anonimo ha detto...

FINOCCHIARO C.LETIZIA

1b. In cosa consiste il vantaggio competitivo di differenziazione?

È una strategia competitiva basata sulla capacità dell’impresa di dotare i propri prodotti di caratteristiche uniche, non riscontrabili in altri prodotti presenti sul mercato e, soprattutto, dotare i propri prodotti di caratteristiche che abbiano un valore per il cliente.
È quindi necessario che il cliente percepisca il valore superiore rispetto gli altri bene presenti sul mercato, e grazie a questa percezione sia disposto a pagare un “premium price” (prezzo superiore a quello di mercato).


2b. Quali sono le fonti del vantaggio competitivo di differenziazione?

Tra le fonti troviamo:

-Capacità di comunicazione: Se le caratteristiche che differenziano il mio prodotto da quello dei concorrenti non sono immediatamente percepibili dal consumatore, sorge il problema di comunicare la differenza. Ecco perchè molti prodotti vengono venduti con cartellini, in confezioni o in espositori da banco, che "raccontano" le particolarità del prodotto.

-Servizio post-vendita: Se si pensa al prodotto come un qualcosa che soddisfi i bisogni del consumatore, allora ci si può differenziare offrendo non solo il prodotto ma la soluzione ad un problema. In genere questo implica di offrire servizi aggiuntivi (supporto tecnico o di installazione, consegne a domicilio, etc.).

-Immagine di marca. Anche una forte immagine di marca può dare vantaggi quando le differenze tra prodotti sono difficili da percepire. Costruire una forte immagine di marca significa far percepire al cliente qualità superiore, rendere la marca facilmente riconoscibile, associarla alla qualità nella percezione del cliente e sviluppare fedeltà.

-Qualità: soprattutto se si è in presenza di una differenziazione focalizzata (orientata quindi a cogliere gli elementi critici di particolari “nicchie” o segmenti). In questo caso è difficile trovare una nicchia che non abbia già concorrenti. Se non si e' gli unici, almeno si può tentare di essere quelli con i prodotti migliori. Sempre che il prodotto lo permetta e che il pubblico lo richieda! Per alcuni prodotti la qualità non serve ed e' meglio puntare sul prezzo.
Inoltre, offrire prodotti e servizi di qualità superiore è un mezzo per creare “valore per il cliente” soprattutto nei mercati dei beni industriali e strumentali. Oltre a dare la possibilità di applicare prezzi più alti, la qualità genera quote di mercato in quanto ha un effetto positivo sui costi degli utilizzatori. Le imprese che acquistano attrezzature, macchinari, impianti o servizi sono disposte a pagare un prezzo più alto per prodotti e servizi di qualità superiore in quanto la maggior affidabilità e le maggiori prestazioni creano condizioni per abbassare i costi di produzione.


-Risposta rapida e innovazione. La risposta rapida all’emergere di nuove esigenze è un importante vantaggio competitivo. Non soltanto l’impresa conquista il target dei clienti sensibili alla rapidità di risposta, ma può anticipare i concorrenti entrando in nuovi mercati o lanciando prima di altri nuovi prodotti o servizi.
Con l’innovazione si ottiene lo stesso effetto, il compratore premia l’impresa che innova costantemente ed è disposto a pagare un prezzo più alto per un nuovo prodotto. Può in tal modo rafforzare la fedeltà dei clienti.

-Distribuzione. La differenziazione può essere ottenuta anche attraverso sistemi di distribuzione unici. Un mercato può essere raggiunto, per esempio, con un particolare canale della distribuzione in precedenza trascurato dai rivali.


3b. Quali sono i limiti di una strategia competitiva basata sulla differenziazione?

-Se il cliente NON percepisce la differenziazione o NON apprezza
i motivi di unicità, l’impresa non riuscirà ad ottenere una redditività superiore alla media.

-Tener conto dei limiti tecnici e/o regolamentari. Infatti, qualora il prodotto deve essere conforme a standard tecnici specifici, le possibilità di differenziazione sono limitate.

-Gli elementi tangibili di differenziazione sono imitabili (come ad esempio il know-how specifico di processo)

-Costi unitari più alti in mancanza di economie di scala

-in periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo oggi,il consumatore sceglie il prodotto meno rischioso (basso prezzo)

4b. Quali sono le condizioni esterne che influenzano la scelta di competere attraverso la differenziazione?

-un mercato dove c’è una forte concorrenza di imprese che operano su grandi scale produttive e a bassi costi. in questo caso infatti un’impresa può superare tali barriere all’entrata, scegliendo di competere attraverso la differenziazione, in quanto le permette di entrare nel mercato operando a Basse economie di scala (volumi inferiori) e a prezzi superiori, giustificate dal fatto di presentare un prodotto (o servizio) di qualità superiore

-la percezione del bene da parte del cliente. Si decide di puntare sulla differenziazione nel caso in cui il bene venga percepito come “problematico”(auto, tv, elettrodomestico…). In questo caso il cliente più che al prezzo, dedicherà la sua attenzione a variabili come qualità, prestazioni, servizi post vendita ecc.

5b. Quali sono le implicazioni che a livello di "concorrenza allargata"derivano dalla scelta di una impresa o di più imprese di competere attraverso la differenziazione?


-la marca facilmente riconoscibile, associata alla fedeltà sviluppata da parte del cliente, riduce i costi di marketing, crea barriere ai concorrenti e dà più tempo per rispondere agli attacchi della concorrenza.

-tende a ridurre la sostituibilità del prodotto, e quindi consente di difendersi dai prodotti sostitutivi.