lunedì 2 marzo 2009

Madonna - Giap - Le sorelle Williams

Cosa accomuna questi tre esempi di successo riportati nel libro di testo? C'è qualche altro esempio, sia a livello di personaggio che di organizzazione, che presenta tratti caratteristici a quelli di Madonna, di Giap, o delle sorelle Williams?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi abbiamo visto che tutti e 3 i personaggi sono accomunati da una vita "pianificata" che viene costruita sulla perseveranza. Tutti e 3 i nostri soggetti hanno degli obiettivi a medio-lungo termine chiari e semplici. Non perdono mai di vista il loro obbiettivo primario, il loro "core-business". Sono a conoscenza dei loro punti di forza, e li sfruttano al massimo.
Per quanto riguarda qualche altro esempio, mi viene in mente Massimo Decimo Meridio (dal film "Il Gladiatore") il quale, durante le battaglie si impone un obiettivo bene preciso, sfrutta il suo punto di forza, applica dei rinnovamenti (ad esempio, aggira il nemico e lo attacca da 2 versanti) e pianifica la battaglia.

Claudio Lavenia

Anonimo ha detto...

GLI OBIETTIVI SONO SEMPLICI,CHIARI,COERENTI E A LUNGO TERMINE
INOLTRE VI è STATA UNA PROFONDA VALUTAZIONE DELLE PROPRIE RISORSE E UNA PROFONDA COMPRENSIONE DELL'AMBIENTE COMPETITIVO

UN ESEMPIO è SICURAMENTE IL PILOTA ALEX ZANARDI;Nonostante il grave handicap fisico causato come sappiamo da un terribile incidente, dopo una lunghissima riabilitazione Zanardi tornò a camminare grazie all'uso di apposite protesi, e quindi decise di ritornare anche alla guida di vetture da corsa. Scherzando sulla sua menomazione ha affermato che, se si dovesse rompere di nuovo le gambe, questa volta basterebbe soltanto una chiave a brugola per rimetterlo in piedi, e che ora non rischia più di buscarsi un raffreddore camminando scalzo...

alex aveva un solo obiettivo RITORNARE A CORRERE(semplice,chiaro e a lungo termine),era cosciente del suo handicap(VALUTAZIONE OBBIETTIVA DELLE RISORSE) e ovviamente era a conoscenza di cio che sigificava correre in auto(PROFONDA COMPRENSIONE DEI CONCORRENTI E DELL' AMBIENTE ESTERNO)

Anonimo ha detto...

La pianificazione di un'impresa è simile alla pianificazione di una guerra,come dimostra infatti l'etimologia di ''strategia'':dal greco stratos(esercito) e da ago(comandare).Non per niente iniziò a parlare già di strategia Sun Tzu nel 500 a.C. per poter vincere una guerra.Strano ma vero,un'impresa per poter continuare a vivere,quindi a sopravvivere,deve combattere una continua guerra contro la concorrenza e tutto ciò che ne concerne;proprio come fece il generale Giap e tutti gli altri grandi strateghi nel tempo(come per esempio Attila,Cesare,ecc).

Massimiliano Lantieri ha detto...

Madonna, Giap, Williams, 3 casi di efficente strategia accomunati da elementi straordinari: DEDIZIONE, PASSIONE, PAZIENZA, OBIETTIVITA'.

- DEDIZIONE e PASSIONE nel superare sforzi fisici che sport, guerra e attività artistica (prove, concerti, interviste etc...) richiedono

- PAZIENZA E OBIETTIVITA' nel darsi obiettivi chiari, a lungo termine, coerenti con le proprie possibilità e nel pianificare a piccole dosi il successo.

Casi come quello di Alex Zanardi o del protagonista del film "il gladiatore" rappresentano sicuramente altri analoghi successi strategici.
Ora però mi viene in mente una situazione particolare in cui l'assenza di uno o più di questi elementi importantissimi ha causato il fallimento dell'intero piano strategico:

- HITLER non era paziente (voleva una "guerra lampo"), sopravvalutò le sue forze, sottovalutò quelle degli alleati e si pose molti obiettivi incoerenti a breve termine. Pensava di poter affrontare eserciti su tutti i fronti (francese, inglese e russo) e nel frattempo di poter sostenere i costi che l'opera perversa dell'olocausto richiedeva).

Anonimo ha detto...

credo che la strategia di HITLER era proprio quella di combattere una guerra lampo perchè era coscente delle proprie carenze: materie prime e uomini...A Hitler manco(X FORTUNA) la flessibilita e la capacita di reazione di fronte aLle scelte strategiche dei suoi competitori(non era preparato x una guerra lunga)
PER UN IMPRESA FLESSIBILITà E CAPACITà DI REAZIONE SONO NECESSARIE X AFFRONTARE E SUPERARE 'IMPREVISTI' COME LA CRISI CHE STIAMO ATTRAVERSANDO

salvo leonardi ha detto...

Diversi sn i parametri che accomunano le diverse situaazioni proposte dal nostro libro di testo, innanzitutto ebbene mettere in luce la voglia , la coerenza di perseguire un obiettivo prefissato,in secondo luogo rilevante e il modo con cui i diversi soggetti si rendono conto di cosa per loro è il punto debole e "il punto di forza" concentrandosi di più su questo.Infine ultimo, ma nn per ordine d importanza, è la chiarezza e la concetrazione dell obbiettivo prefissato.

PER QUANTO RIGUARDA UN ESEMPIO DI PERSONAGGIO CN SIMILI TRATTI CARATTERISTICI, VORREI CITARE LUCIANO LIGABUE che nell’intero panorama della musica leggera mondiale è un caso davvero raro in quanto in esso ,si possono annoverare non solo canzoni o brani musicali strumentali, ma anche un libro ed un film, quest’ultimo realizzato come regista e sceneggiatore. Luciano Ligabue rappresenta questo tipo di artista.
Alla luce di questa considerazione, pare sensato ipotizzare che il vasto successo, di cui egli gode presso il pubblico italiano, possa essergli derivato non tanto, o non solo, dalle melodie da lui composte, bensì anche dai testi e da messaggi in essi contenuti, nonchè dal modo in cui il messaggio stesso viene trasmesso al destinatario. Ulteriore prova di ciò può essere considerato il fatto che il successo del cantautore emiliano all’estero non è pari a quello di altri cantanti italiani, a testimonianza che la comprensione dei testi sembra svolgere un ruolo importante nella diffusione della sua opera presso il pubblico. Inoltre, dall’ascolto anche di un solo brano di Ligabue si può facilmente rilevare che il modello di italiano impiegato appare, per alcuni versi, piuttosto particolare. Certe scelte espressive, certe soluzioni grammaticali e sintattiche non corrispondono a quelle proprie dell’italiano cosiddetto standard, ovvero quel registro tipico dei documenti scritti o del parlato formale delle classi superiori italiane. Il linguaggio di Ligabue ricorda, invece, a chi lo ascolta per la prima volta, la lingua adottata da persone impegnate in conversazioni orali informali, e dunque rappresenta un’applicazione del modello di italiano parlato colloquiale.

Anonimo ha detto...

Oltre ad annoverare i principi fondamentali di un "piano strategico" quali:
- CHARIEZZA DEGLI OBIETTIVI CORRELATI A UNA FORTE DEDIZIONE
- ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE DA USARE
- STUDIO DEL CONTESTO ESTERNO ED INTERNO AL SISTEMA CONSIDERATO
- EFFETTIVA MESSA IN PRATICA DELLE DECISIONI
vorrei soffermarmi su un particolare concetto:
la COLLABORAZIONE!
Il lavoro di squadra infatti permette di poter organizzare la strategia sotto più punti di vista, considerando magari elementi che a un singolo soggeto protebbero sfuggire.

Un esempio eclatante che mi viene in mente è quello del nostro sistema finanziario di Stato. Infatti diversi politici di molte fazioni sono coinvolti nella formulazione di decisioni economiche che convergono a una specifica forma di successo: l'aumento del capitale Statale

Anonimo ha detto...

Vorrei puntare l’ attenzione anche sul fatto che ognuno di questi 4 personaggi ha in comune il fatto di non avere delle qualità innate e neanche delle grandi quantità di risorse penso che sia proprio per questo che spicca ancora maggiormente il fattore della concretizzazione dell’ obbiettivo con il massimo impegno(implementazione efficace) .
inoltre sono accomunati in modo evidente dagli altri fattori analizzati quest’ oggi;ovvero obbiettivi chiari a lungo termine; comprensione dell’ ambiente esterno in competizione con loro; la valutazione delle propie risorse sfruttando i punti di forza e neutralizzando i punti di debolezza.
Un esempio che secondo me può benissimo accostarsi a questi 4 personaggi è il presidentissimo
Antonino Pulvirenti a capo del magico CATANIA calcio s.p.a insieme agli altri dirigenti ovviamente che è riuscito in 3 anni a far riemergere una società colma di debiti prefissandosi un obbiettivo e con un attenta comprensione dell’ambiente esterno ovvero gli avversari e dei giocatori esteri e di serie minori acquistati; valutando in maniera obbiettiva quindi le proprie risorse e grazie la concretizzazione di esse per il conseguimento dell’obbiettivo/i che sono cambiati durante gli anni è riusciuto a mettersi in competizione con le più grandi squadre.Inoltre ci sono stati degli attimi di sofferenza passati com’è accaduto per gli altri personaggi nell’ arco delle loro vicende ed ha in comune con loro anche il fatto di non nella società avere qualità innate. Forse l’unico appiglio che si potrebbe trovare per non poter paragonare Pulvirenti a questi personaggi è che per loro l’obbiettivo fù inseguito per un periodo della loro vita più lungo rispetto a Pulvirenti ma essendo ancora in corso il perseguimento di questo non possiamo dirlo…
domenico

Anonimo ha detto...

A posteriori, dopo aver cioè valutato le caratteristiche salienti di una strategia di successo (conoscenza ambiente competitivo, sfruttamento risorse, chiarezza e coerenza obiettivi, implementazione efficace) è facile rilevare siano questi gli elementi comuni che hanno contribuito al successo (su diversi fronti) di Madonna, del generale Giap e delle sorelle Williams (o meglio di Richard Williams). Importanza fondamentale ai fini di un'efficace implementazione delle singole strategie ha inoltre avuto a mio avviso (più per le sorelle Williams e Madonna naturalmente) un'efficace campagna di promozione dell'immagine, un investimento sulla pubblicità personale, l'adozione di una strategia comunicativa parallela ad una strategia in senso più generale.

Anche su un'efficace strategia comunicativa, oltre che su fattori chiave di strategie di successo, si basa ad oggi il successo della strategia politica del PDL e in particolare del premier Silvo Berlusconi.
Il vantaggio di consensi della destra sulla sinistra si basa infatti su accentramento dell'attenzione su un unico soggetto con:
- straordinarie capacità comunicative ed esemplificative (nel bene o nel male)
- presenza costante su scenari televisivi e quotidiani
- immagine "umana" e rassicurante