sabato 9 maggio 2009

Training towards the exam (1) - Integrazione e diversificazione

La linea di confine, sul piano concettuale e pratico, fra integrazione verticale e diversificazione (soprattutto correlata) sovente è assai sottile. In altri termini, l'ampliamento delle attività di un'impresa, rispetto allo stadio della catena del valore in cui opera, potrebbe interpretarsi come integrazione o diversificazione. Abbiamo fatto in aula l'esempio dell'impresa che, producendo formaggi, decide di produrre anche latte. In quali casi, questa operazione si configura come diversificazione? In quali casi, invece, come integrazione verticale?

10 commenti:

Marchese Vincenzo ha detto...

Considerando l'esempio in questione, per capire in quale ambito questa operazione si configura bisogna analizzare in che modo l'impresa intende sfruttare questa nuova area di affari. Se l'impresa produce il latte per diminuire il costo del reperimento della materia prima, l'operazione può essere intesa come una operazione di integrazione verticale. Se, invece, l'impresa decide di produrre anche il latte perchè è interessata ai profitti che potrebbe ricavare dalla messa in commercio di questo nuovo prodotto, allora è una scelta di di diversificazione.

Marino Giuseppe ha detto...

Dipende dall'analisi strategica che compie l'impresa, se il suo obiettivo è quello di ottenere una riduzione dei costi di approvigionamento allora la strategia scelta sarà una strategia di integrazione a monte, cioè andrà ad acquistare quella parte della catena produttiva che invece prima era esterna all'impresa.
Se invece l'obiettivo è quello di ampliare il mercato servito (latte + formaggio), ampliare la quota di mercato (può rispondere ad una maggiore domanda in quanto adesso la domanda da soddisfare interessa sia i clienti interessati all'acquisto di latte sia quelli interessati all'acquisto di formaggio), andare ad inserirsi in un segmento di mercato specifico che risulta essere più attrattivo (perchè l'impresa vede che il business del latte è un business conveniente), allora la strategia attuata è quella della differenziazione.

Anonimo ha detto...

premettendo che la differenza tra integrazione e diversificazione è che l'integrazione è una strategia di corporate mentre la diversificazione è una scelta strategica.
nel caso dell'impresa che produce formaggio:
se si integra per produrre latte è un motivo tecnico per ridurre i costi visto che il formaggio deriva dal latte; se invece decide di diversificarsi e concentrarsi sul business del latte perchè aumentano i profitti, è un motivo strategico

Anonimo ha detto...

premettendo che la differenza tra integrazione e diversificazione è che l'integrazione è una strategia di corporate mentre la diversificazione è una scelta strategica.
nel caso dell'impresa che produce formaggio:
se si integra per produrre latte è un motivo tecnico per ridurre i costi visto che il formaggio deriva dal latte; se invece decide di diversificarsi e concentrarsi sul business del latte perchè aumentano i profitti, è un motivo strategico
domenico forzese

Anonimo ha detto...

L'impresa che produce formaggi si integra verticalmente a monte quando, volendo ridurre i costi di approvvigionaento, non acquista più il latte dai suoi fornitori ma lo produce al suo interno, utilizzandolo sempre come materia prima per la produzione dei formaggi e quindi senza immetterlo sul mercato.
Se invece l'impresa, oltre al formaggio, decide di produrre anche il latte per venderlo, poichè magari ritiene di poter conseguire dei profitti elevati operando anche nel business del latte, allora si tratta di diversificazione.

Maria Carmen Giarrizzo

Marino Giuseppe ha detto...

errata corrige, nell'ultimo rigo ho scritto differenziazione invece di diversificazione.

gianfranco fiorito ha detto...

Molto spesso integrazione e diversificazione sono viste come due attività che hanno la stessa valenza in termini di contenuti e che potrebbero essere facilmente confuse. L’esempio fatto in aula, nel quale l’impresa che produce formaggi decide di produrre latte, può essere un caso di integrazione o diversificazione a seconda da come lo si analizza.
Si parla di integrazione verticale quando l’impresa decide di integrarsi a monte della filiera dato che il latte è la materia prima essenziale per produrre il formaggio; la spinta ad integrarsi deriva, perciò, dalla possibilità di reperire la materia prima a minor costo riducendo cosi anche la contrattazione con i fornitori.
Si parla di diversificazione quando l’impresa ritiene che il mercato del latte sia un mercato che offra buone possibilità di profitto perciò investire in quel settore risulta conveniente. Una forma di vantaggio è data, ancora, dal fatto che per l’impresa questa è una forma di integrazione correlata e pertanto le permette di sfruttare i vantaggi derivanti da questa.

Rosario Faraci ha detto...

La risposta di Fiorito è più in linea con le cose dette in aula. Entrambe sono strategie, a livello corporate. Potrebbero essere simili nelle modalità (vai a capire quando produrre latte è integrazione o diversificazione...), ma sono diverse negli intendimenti, nelle finalità, nell'obiettivo di fondo.

Anonimo ha detto...

E' vero tra integrazione e diversificazione vi è una sottile differenza e, molto spesso, i due termini potrebbero essere facilmente confusi. Per integrazione si intende l'acquisizione e il controllo da parte dell'impresa di stadi successivi della catena del valore; mentre per diversificazione si intende la capacità e la volontà dell'impresa di operare su più business. In entrambi i casi vi è un'ampliamento delle attività per l'impresa. Nell'esempio fatto in aula, il quale analizzava che un'impresa che produce formaggi vuole ampliare la sua attività producendo anche la materia prima, cioè il latte. In questo caso per l'impresa può essere una strategia di integrazione se essa vuole ampliare la sua attività per ridurre i costi della materia prima, e per eliminare il potere contrattuale dei fornitori, aumentando così i suoi profitti; ma potrebbe essere anche una strategia di diversificazione, qualora l'impresa vuole creare un business del latte vero e proprio assieme a quello dei formaggi e ricavare da questi maggiori rendimenti, perchè i due business sono correlati e si possono generare grandi vantaggi, come l'utilizzo di economie di scopo, risparmio sui costi... Quindi la differenza sostanziale dipende dalla strategia che vuole adottare l'impresa.

Valeria Fiscella

Gabriele Messina ha detto...

La differenza sostanziale tra i due concetti è più che altro riferita agli obiettivi che l'impresa vuole raggiungere. Nel caso dell'integrazione vi è un interesse di risparmio, di economia dei costi, riducendo il potere contrattuale dei fornitori e ottenendo così la materia prima correlata alla produzione del prodotto di cui si occupa l'impresa.
La diversificazione ha obiettivi e ragioni diverse: essa punta ad accrescere la gamma dei prodotti trattati (correlati o no allo stesso settore) ottenendone maggiore redditività, crescita aziendale e spartendo i rischi di fallimento a più business.