sabato 9 maggio 2009

Training towards the exam (5) - Le economie esterne

Cosa sono le economie esterne? Quando si creano? Che benefici (in termini di risparmio di costo) comportano per le imprese?

3 commenti:

gianfranco fiorito ha detto...

Si definiscono economie esterne quelle che derivano dal miglior utilizzo delle caratteristiche del territorio. A loro volta si suddividono in economie di urbanizzazione e di agglomerazione.
Le economie di urbanizzazione sono legate ai vantaggi derivanti dalla localizzazione nelle città; vantaggi che derivano dal fatto di poter trovare facilmente banche, servizi e infrastrutture; quindi per un impresa può risultare vantaggio localizzarsi in un territorio industrializzato.
Le economie di agglomerazione si basano sulla presenza di distretti industriali specializzati, sui parchi tecnologici e più in generale sull’attitudine industriale di quell’area. I principali vantaggi dell’agglomerazione industriale sono:
- divisione del lavoro fra più imprese, per cui si creano rapporti di fornitura;
- la possibilità di utilizzare congiuntamente un unico sistema di infrastrutture;
- la presenza di un’ampia gamma di servizi e di attività collaterali;
- la reputazione acquisita dai prodotti provenienti da una determinata località;
- la presenza di un mercato di sbocco per i prodotti.

Anonimo ha detto...

Le economie esterne sono economie di scala che invece di riguardare una singola impresa riguardano un intero settore. Queste economie rappresentano la capacità di un'impresa di beneficiare di attività esterne; il caso più adatto sono i "distretti", cioè aree territoriali limitate dove si distribuiscono lungo la filiera numerose imprese e svolgono assieme le attività (es:un prodotto distretto è quello di Caltagirone della ceramica).
Le economie esterne si dividono in economie di urbanizzazione e di agglomerazione.

Le economie d’urbanizzazione sono legate ai vantaggi che offre la localizzazione in città: possibilità di trovare infrastrutture, scuole, case per i lavoratori, banche, aeroporti ecc. Quando la concentrazione è eccessiva possono avvenire delle diseconomie esterne: crescita dei costi localizzativi e aumento dei costi dei servizi.

Le economie di agglomerazione si basano sui parchi tecnologici, sui distretti industriali specializzati, sulla vocazione dell’area industriale.

Agglomerandosi, le imprese possono quindi realizzare risparmi di costo detti anche economie esterne di scala. Quindi i benefici principali per le imprese sono sicuramente risparmi di costi.
Lo sviluppo di economie esterne (insieme anche a quelle di scala e/o di apprendimento) porta all'ottenimento di rendimenti crescenti nel lungo periodo.

Valeria Fiscella

Anonimo ha detto...

Gentile Prof. Faraci, spero che leggerà questo commento; Lei ha scritto che non vi sono stati episodi spiacevoli durante l'esame di giorno 16 maggio. Io in verità ad un episodio che ho considerato spiacevole ho assistito, in aula I. Ad una semplice domanda di uno studente che chiedeva in modo pacato la data degli esiti della prova (dopo averLe appena consegnato il compito), Lei ha risposto in maniera molto sgarbata alzando la voce sull'"inopportunità" della domanda e successivamente annullando gli elaborati che fino a quel momento non erano ancora stati consegnati (gli studenti erano in fila per consegnarli nelle Sue mani), e probabilmente dimenticando che si trattava di studenti seguiti dalla Dottoressa D'Allura. Avrei preferito, anche se non sono stato colpito personalmente, non assistere ad un così increscioso episodio che ha abbassato notevolmente la stima che avevo nei Suoi confronti. Penso che gli studenti a cui ha annullato l'elaborato non si siano meritati la Sua punizione dopo aver seguito e studiato la materia per diversi mesi.
Distinti saluti.